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Il caso

Inps, assunzioni ovunque ma non a Rovigo

La rabbia dei sindacati che lanciano l'allarme: servizi a rischio

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"La sede Inps di Rovigo è nota a livello regionale e nazionale per gli elevatissimi standard di qualità ed efficienza presenti da anni nell’erogazione di prestazioni e servizi in favore dei cittadini del Polesine. Questi ottimi standard qualitativi e di efficienza sono frutto dell’elevata professionalità degli operatori ora in servizio nonostante la cessazione di 25 unità negli ultimi 7 anni nessuna assunzione". Inizia con queste parole la nota di denuncia dei sindacati rispetto alle nuove assunzioni in Veneto che non tengono però conto della nostra Provincia.

"Dopo anni di insistenti richieste d’assunzione di nuovo personale per integrare la dotazione organica, che negli ultimi 10 anni si era ridotta fino al 50% su scala nazionale, ed in virtù di sempre nuove e complesse attività che i diversi governi hanno attribuito all’Inps, finalmente si era giunti ad un concorso nazionale attivato ad hoc per rimpinguare le sedi regionali e territoriali e poter determinare organizzazioni del lavoro congrue alle richieste ed alle esigenze della cittadinanza. Ed ecco, risposta bella e pronta, per la regione Veneto son state previste 290 nuove assunzioni, il tutto frutto di un accordo tra la Direzione Centrale Romana e i Direttori delle sedi regionali INPS che utilizzando criteri e parametri definiti nel citato accordo avrebbero determinato l’assegnazione dei ben 3500 vincitori del concorso da suddividere per le diverse sedi regionali e territoriali. Quindi in Veneto 290 nuovi lavoratori e nelle sedi territoriali venete? Un apparente equa ripartizione che ha considerato i pensionamenti avvenuti negli anni precedenti, quelli che avverranno nel corso del 2019 ed eventuali mobilità del personale in uscita oltre che ad un’attenta analisi dei carichi di lavoro rapportati alla popolazione residente per singola sede Inps territoriale".

E qui “inizia il bello” 

"L’unica sede provinciale Inps che non si è considerata nella redistribuzione di nuovo personale risulta essere proprio quella rodigina; tutte le altre sedi territoriali Venete si vedono attribuire correttamente percentuali di personale per le carenze strutturali segnalate ed a Rovigo la risposta è pari a 0; nessun lavoratore assegnato. Per quali logiche motivazioni? Non è dato a sapere anche se le caratteristiche strutturali e la carenza di personale è esattamente e proporzionalmente paragonabile alle altre sedi Provinciali Inps".

"Gli Rsu Inps unitamente a Fp Cgil e Cisl Fp non comprendendo quali siano state le motivazioni che hanno spinto verso questa scellerata decisione si faranno carico di iniziare un percorso rivendicativo a tutti i livelli dell’organizzazione INPS chiedendo anche alla politica, alla nuova amministrazione comunale e alla cittadinanza di aderire alle iniziative che verranno proposte prossimamente per mantenere i servizi offerti ai cittadini di elevata qualità. La provincia di Rovigo che negli ultimi anni ha già subito troppe penalizzazioni in ambito di amministrazione pubblica, non può rimanere ancora silente, pertanto, risulta chiara la necessità che l’amministrazione nazionale e regionale Inps prevedano l’assegnazione delle unità necessarie anche per il territorio di Rovigo".

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