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Taglio di Po

"Adesso Paolo è libero di volare"

Messaggi commossi e palloncini bianchi per accompagnare il ragazzo

 "Adesso Paolo è libero di volare"

Molte persone, nella chiesa parrocchiale Francesco d’Assisi di Taglio di Po, hanno voluto tributare l’ultimo saluto a Paolo Pasetto, il giovane 33enne morto dopo 13 anni di coma vegetativo in cui era entrato a seguito di un gravissimo incidente stradale risalente al 2006.

Il feretro, proveniente dall’ospedale di Dolo e sormontato da rose bianche, è giunto nella chiesa già colma di amici, parenti, conoscenti e tanti amici venuti anche da altre province.

Quindi ha avuto inizio la cerimonia religiosa, concelebrata dal parroco di Taglio di Po Fra Maurizio Vanti e dall’ex parroco padre Damiano Baschirotto, giunto appositamente dal santuario di Chiampo.

“Oggi ci troviamo qui tutti assieme - ha esordito Fra Maurizio - per pregare il Signore di accogliere Paolo nella gioia del suo regno. Grazie della vostra presenza e grazie anche a padre Damiano che ha voluto raggiungerci. Siamo qui per dare voce a quello che suggerisce il cuore, stringendoci alla mamma di Paolo, Laura, al papà Roberto, alla sorella Elena, ai parenti e accompagnati dalla musica, dalle parole e dai riti liturgici”.

Padre Damiano a sua volta ha tracciato un breve ritratto di Paolo, ringraziato il papà Roberto “nel quale - ha detto-ho trovato la straordinaria forza morale così come in tutta la famiglia nell’affrontare la situazione. A Taglio di Po, benché da qui vi siate trasferiti un anno fa, tutti vi ricordano, vi vogliono bene e vi sono vicini nella preghiera perché a voi sia data grazie e serenità” .

Pur con la voce rotta dal pianto, Elena, la sorella di Paolo, ha letto una commovente lettera, nella quale ha espresso i ringraziamenti “al dottor Vito Schiavi che ha seguito Paolo per più di 10 anni in modo attento e scrupoloso, alla dottoressa Reato di Dolo che lo conosceva da poco, ma che si era affezionata a Paolo e lo aveva curato con assoluta dedizione, a tutte le persone che ci sono stati vicine, agli amici vecchi e nuovi, ai parenti , ai colleghi, a chi ci aiutava a casa, ai nostri compagni di sventura ,agli amici di Paolo che ogni 30 dicembre gli facevano visita per festeggiare il suo compleanno”.

Sulla "Voce" di venerdì 5 luglio l'articolo completo.

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