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Il caso

Niente da fare. Il chiosco non si può salvare

L'amministrazione comunale guidata da Edoardo Gaffeo aveva provato a fermare il procedimento di demolizione ma la struttura è difforme al progetto originario e va abbattuta

Chiosco, il fallimento della politica

"Ho fatto il sopralluogo, guardato le carte e fatto tutte le valutazioni del caso. Il chiosco deve essere abbattuto e sarà demolito il primo di settembre". Sono le parole pronunciate dall'assessore ai lavori pubblici Giuseppe Favaretto che calano una pietra tombale sulla vicenda chiosco. L'amministrazione guidata dal sindaco Edoardo Gaffeo ha fatto il possibile per vedere se fosse possibile, anche ridimensionato, mantenere il chiosco. Ma non si può fare. Progetto e fatti non combaciano e il chiosco va demolito.

Per questo, in accordo con la ditta che ha ottenuto l'affidamento dei lavori di demolizione, il Comune ha fissato la data di abbattimento al primo settembre 2019. Il chiosco sarà smontato e conservato nel magazzino comunale. Impossibile quindi fermare il procedimento avviato dalla vecchia amministrazione che si conclude con la spesa, a carico dei cittadini, di 28mila euro.

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Commenti all'articolo

  • Riccardoboraso

    06 Luglio 2019 - 12:41

    Perché a pagare devono essere i cittadini? Chi era il direttore dei lavori quando è stato costruito in difformità. ? Paghi lui.!

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