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L’INTERVISTA

“L’accordo Barilla da cavalcare”

Coldiretti Rovigo accoglie con favore l'adesione alla "Carta del Mulino". Salvan: “Da anni lottiamo contro il grano canadese e per il made in Italy. Finalmente qualcosa si muove”

“L’accordo Barilla da cavalcare”

“Da anni lottiamo contro il grano canadese e per il made in Italy. Finalmente qualcosa si muove”

La notizia che la grande multinazionale della pasta e dei prodotti farinacei Barilla ha messo gli occhi sul Polesine per la qualità del suo grano e delle sue coltivazioni, è accolta con soddisfazione anche da Coldiretti Rovigo, che sta promuovendo vari accordi di filiera. “L’obiettivo - spiega il presidente Carlo Salvan - è valorizzare il prodotto locale e nazionale. Da tempo Coldiretti ha avviato un’azione sindacale per dire no al grano canadese, e il risultato è quello che anche le aziende italiane si sono adeguate e si sono avvicinate alla produzione locale. Speriamo che questo accordo con Barilla sia in evoluzione e sia uno dei tanti accordi di filiera che si siglano”.

L’adesione di una trentina di aziende alla Carta del Mulino ha creato anche delle ricadute positive sul territorio: “Molti nostri soci del comparto sono stati avvicinati, come essiccatori o stoccatori. Da parte di Coldiretti c’è attenzione all’opportunità soprattutto per garantire la giusta remunerazione del prodotto e la valorizzazione della qualità. L’obiettivo è recuperare la marginalità che manca perché siamo in balia di un mercato globale, che penalizza le produzioni più di qualità, in favore di produzioni internazionali di mais, grano e zucchero prodotti senza gli stessi standard qualitativi”.

Un’altra battaglia intrapresa dall’associazione Coldiretti, infatti, è quella per la trasparenza nell’etichettatura: “E’ un percorso ancora in itinere - dice Salvan - mancano ad esempio i decreti attuativi alla legge già pronta per rendere le etichette leggibili e tracciabili”.

Il granaio polesano, che rappresenta la superficie coltivata più ampia del Veneto con oltre 23mila ettari solo per il grano tenereo, è stato colpito duramente da una primavra fredda e piovosa: “Per quanto riguarda il grano il maggio trascorso ha messo a dura prova gli agricoltori. Rallentamento anche per la soia. Sul fronte del mais , il cereale principe del Polesine, stiamo pagando le alte temperature che stanno inducendo tutte le aziende a ricorrere a irrigazioni di soccorso e forzate”.

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