VOCE
URBANISTICA
19.07.2019 - 11:28
Il progetto del polo commerciale è tramontato. Gaffeo ci vuol spostare le corriere
Quando la ruspa è arrivata su piazzale Di Vittorio, a inizio maggio, la giunta Bergamin, che l’aveva voluta, era già caduta.
E il progetto di riqualificazione dell’intera area, con un centro commerciale, il cinema e gli uffici del Comune, che ha tenuto banco per molti mesi, con rendering e coinvolgimento della partecipata del Comune, Asm spa, è tramontato. O comunque fermo in un cassetto.
L’aria è decisamente cambiata e durante la campagna elettorale l’allora candidato sindaco Edoardo Gaffeo, disse che era l’area perfetta, a suo parere, per spostarci la stazione delle corriere. Gli autobus, infatti, da anni hanno deturpato e modificato completamente la vocazione di piazzale Cervi. Doveva invece essere una soluzione temporanea.
Alcuni candidati in lista con Gaffeo, come Claudia Biasissi, di “Con Edoardo Gaffeo”, avrebbero fermato la demolizione costata 70mila euro e avrebbero riqualificato l’edificio per farci uno Iat.
Di fatto da mesi piazzale Di Vittorio è un enorme buco polveroso, circondato da pannelli che delimitano i cantieri.
L’ex biglietteria, con i graffiti di Peeta, street artist di fama mondiale, è stata distrutta.
Qui dormiva Giulio, il noto senza tetto, che aveva trasformato la struttura nella sua dimora e che si è battuto fino all’ultimo affinché l’edificio rimanesse in piedi.
Resta, invece, aperto l’interrogativo sul futuro di piazzale Di Vittorio. Per anni è stato inserito nel piano delle alienazioni, senza che ci sia mai stata una reale opportunità di cessione, e senza che alcun bando sia mai stato definito.
Al momento, inoltre, il piazzale necessita di alcune correzioni di tipo urbanistico-amministrativo per essere inserito in un programma di alienazioni. Al momento sono in stand by, o tramontate le varie ipotesi che erano state prospettate per un riutilizzo dell’area (centro servizi, uffici, negozi, cinema). Per ora, e chissà per quanto tempo ancora, il di Vittorio è rimarrà un parcheggio quasi improvvisato.
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