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Confindustria
24.07.2019 - 20:06
La cyber sicurezza si fa anche con accordi industriali con Israele. Ed anche l’imprenditore polesano Paolo Armenio si affida ad Israele per corsi avanzati di Cyber sicurezza.
In uno scenario sociale, economico e tecnologico sensibilmente mutato, la prevenzione del rischio informatico è strategica per le imprese. Il presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese ha incontrato ieri nella sede dell’associazione, a Marghera, l’ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs. Al centro della visita, le nuove frontiere della cyber sicurezza, le soluzioni innovative proposte dalle tecnologie israeliane e le opportunità di collaborazione con le aziende venete nell’ambito della trasformazione digitale.
Una delegazione di operatori e studiosi attivi nel settore terziario avanzato ha partecipato, insieme all’ambasciatore, al seminario “Trasformazione digitale (Cyber)rischi, casi studio e possibili soluzioni”.
Secondo il rapporto 2019 sulla sicurezza Ict in Italia del Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica), il trend individuato dal 2011 a oggi non lascia dubbi: nel 2018 gli attacchi con impatto significativo sono aumentati, a livello globale, del 38%. Più di quattro al giorno, considerando solo quelli gravi e conosciuti, causati principalmente dal cybercrime e finalizzati, per il 79%, ad ottenere denaro o sottrarre dati per monetizzare le informazioni. Preoccupante anche l’aumento dei casi di spionaggio cyber (+57%) a testimonianza di un crescente interesse dei criminali per queste attività. Solo nel 2018 risultano raccolti e analizzati nel Rapporto 1.552 attacchi gravi (+ 37,7% rispetto all’anno precedente), con una media di 129 attacchi gravi al mese (rispetto ad una media di 94 al mese nel 2017 e di 88 su 8 anni).
Dopo i saluti del responsabile direttivo del Nuovo centro estero delle Camere di Commercio del Veneto Fabrizio Alvisi, del presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese, del presidente del gruppo di lavoro Cyber security Paolo Armenio e del questore di Venezia Maurizio Masciopinto, hanno preso la parola i relatori e alcuni dei maggiori esperti israeliani in tema di sicurezza digitale, tra cui Roy Zur, Ceo di Cybint, Yisrael Gross.
Si è poi arrivati alla la sottoscrizione di un importante accordo fra un imprenditore e un partner israeliano. Paolo Armenio, Ceo di Procyber Srl ha firmato con Roy Zur di Cybint un’intesa per la fruizione di corsi sulla cyber security. Da domani i percorsi formativi base e avanzati saranno disponibili in lingua italiana e inglese nel sito di Procyber, collegato alla piattaforma di Cybint. La società israeliana, inoltre, mette a disposizione un modello di cyber simulation e cyber intelligence rivolto ad It manager e a chiunque desideri approfondire le proprie conoscenze nell’ambito del rischio informatico.
L’attività di Confindustria Venezia Rovigo in materia di cyber security è affidata a un gruppo specializzato della sezione terziario avanzato.
“Stiamo investendo molto nell’ambito della cyber security e della consulenza informatica - ha dichiarato Vincenzo Marinese - Nel piano industriale che abbiamo elaborato, e che prevede l’istituzione di una Zona economica speciale, abbiamo identificato la sicurezza informatica come asset fondamentale per la crescita del nostro territorio. Vogliamo investire importanti risorse nei trasferimenti tecnologici. Uniamo, dunque, la nostra capacità produttiva all’eccellenza israeliana nell’ambito della cyber security, per proiettarci nel mercato europeo”.
“Siamo qui per lavorare insieme per la rivoluzione digitale, che riguarda ogni aspetto della nostra vita e comporta anche un grande rischio - ha dichiarato l’ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs - Ma come accade per le maggiori rivoluzioni, il beneficio supera il rischio. Al giorno d’oggi, ogni azienda manifatturiera e di servizi necessita di tecnologie informatiche avanzate. È qui che cyber security ed Ict si incontrano. Israele svolge un’intensa attività nell’ambito della sicurezza digitale e rappresenta il centro di gravità in questo settore, intercettando quasi il 20 per cento degli investimenti mondiali”.
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