VOCE
CASE POPOLARI
05.08.2019 - 09:34
La sede Ater di Rovigo
"L'aumento dei canoni di affitto per le case Ater, dovuto alla legge regionale 39/2017, ipotizzata come 'stana furbetti', finisce soprattutto per penalizzare chi 'furbetto' non lo è per nulla. Lo affermano Cristiano Pavarin e Vanni Destro, per il Comitato per l'articolo 32 sanità e sociale Polesine.
"Decine e decine di poveri veri che godevano del trattamento sociale di un canone d'affitto calmierato si vedono improvvisamente moltiplicata la tariffa agevolata fino a quattro volte. Per molti di loro si tratta di cifre inaffrontabili tanto da materializzarsi il rischio dello sfratto. Se è vero che, forse, alcuni inquilini Ater sul giochino reddito-capitale posseduto ci hanno marciato per anni, va evidenziato che con questa legge, figlia diretta di quel Nuovo Isee abbastanza discutibile e penalizzante per le fasce reddituali più deboli, si fa di tutta l'erba un fascio attuando un provvedimento di vera e propria macelleria sociale".
"Ci uniamo quindi al coro di voci, non ultima quella dell'Assessore ai servizi sociali del Comune di Rovigo, Mirella Zambello, che chiedono una deroga si termini di attuazione della 39/2017 in funzione di una sua revisione. Forse non si ha ancora la giusta percezione di quanto il nuovo sistema di valutazione economica per l'accesso ai servizi possa essere usato in modo improprio da parte degli stessi Comuni, non esclusi quelli polesani, nel momento in cui siano chiamati in causa per sostenere le prestazioni dociali per le fasce più deboli".
"Mentre ci auguriamo, quindi, che il regolamento affitti Ater possa essere al più presto rivisto per garantire a tutti il diritto alla casa, chiediamo coerenza agli amministratori dei nostri Comuni anche attraverso una verifica del proprio regolamento Isee, qualora sia in essere, e di adeguarlo o, qualora mancante, di dotarsene in linea con la legislazione vigente, fuori da interpretazioni equivoche già, comunque, abbondantemente confutate da sentenze e giurisprudenza".
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