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Case popolari

La protesta arriva alla sede Ater

Il coordinamento dei residenti ha in programma nuove assemblee e manifestazioni

La protesta arriva alla sede Ater

Protesta davanti alla sede Ater. Dopo l’assemblea di martedì ieri il coordinamento degli inquilini Ater rodigino ha allestito un sit-in di fronte alla sede Ater di piazza Repubblica. In contemporanea, si sono tenuti presidi di protesta, per chiedere lo stop alla nuova legge regionale che ha definito aumenti dei canoni per le case popolari, anche a Padova e Verona.

Ieri mattina una trentina di inquilini delle case popolari, si sono presentati, con tanto di cartelli, per far sentire la loro voce e la loro rabbia nei confronti di una legge che li colpisce ingiustamente.

“Con la legge regionale 39 sono cambiati i canoni, - ha detto Diego Foresti, segretario provinciale di Rifondazione Comunista - sono stati usati gli stessi moltiplicatori del mercato privato per calcolare gli affitti delle case Ater. È tutto l’impianto che è sbagliato”.

L’obiettivo è di formare in ciascuna provincia un coordinamento di inquilini e inquiline Ater per poi, tutti assieme, potersi presentare davanti alla Regione per chiedere l’abrogazione della legge e la sospensione degli sfratti che in Polesine potrebbero essere molte decine.

“Non accettiamo - hanno detto i residenti Ater - una legge che ha colpito duramente e in maniera indiscriminata”. E poi cartelli con scritto “Siamo poveri non stupidi” e altro ancora.

Lunedì prossimo è in programma un’altra assemblea del coordinamento, sempre nell’area verde in via Galileo Galilei, in Commenda Ovest, tra le case popolari. Si affronteranno le questioni organizzative del coordinamento e le azioni di protesta da intraprendere. Tutti i coordinamenti si stanno muovendo su due fronti: le proteste di fronte alle sedi Ater e il pagamento del vecchio canone senza tener conto degli aumenti.

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