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ADRIA

"Cacciano anziani e disabili e li chiamano furbetti"

Il Pd di Adria attacca la legge che ha portato all'aumento degli affitti nelle case popolari. Critiche anche all'amministrazione comunale

 Il Partito democratico adriese si mobilita per la raccolta firme a sostegno della petizione che sarà portata nel Consiglio regionale del 17 settembre per chiedere lo “stop all’applicazione della legge sulle case popolari e dire no agli aumenti iniqui e sfratti a danno delle fasce di popolazione più fragile”.

L’iniziativa ha preso il via oggi pomeriggio, mercoledì 4 settembre, al bar Cavour al termine della conferenza stampa promossa dal circolo locale dem con la partecipazione di Filippo Bellini in rappresentanza del segretario Federico Cuberli, quindi il capogruppo a Palazzo Tassoni Sandro Gino Spinello, il consigliere regionale Graziano Azzalin e l’avvocato Gianfranco Munari, rappresentante Pd nel cda Ater di Rovigo. Quest’ultimo si è reso disponibile per raccogliere segnalazioni dei singoli inquilini che si sentono penalizzati dall’applicazione della nuova normativa.

Tante le persone intervenute, presente anche l’assessore ai servizi sociali Sandra Moda. “L’operazione di Zaia è quella di criminalizzare gli inquilini delle case popolari soltanto per avere un’eco mediatica – ha tuonato Azzalin – facendo passare nell’opinione pubblica il messaggio che sono dei privilegiati per poi mostrarsi come colui che va a scovare i furbetti. E’ esattamente il contrario: chi vive nelle case Ater sono persone in difficoltà, famiglie con anziani e disabili, al contrario è l’Ater che per anni non provvede alla manutenzione".

"Inoltre – ha aggiunto – i nuovi parametri introdotti stanno creando forti ingiustizie sociali”. Poi una frecciatina verso la Regione: “Gli strumenti per scovare i furbetti c’erano anche prima, ma finora si è fatto finta di non vedere: allora è bene che si sappia che dal rincaro degli affitti l’Ater conta di incassare 15 milioni annui”. Altrettanto deciso Spinello, che ha preso di mira l’amministrazione comunale adriese per non aver inviato all’Ater e alla Regione la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale dell’8 agosto e il dossier con tutti i casi critici come emerso dall’assemblea pubblica del 31 luglio.

“Sono profondamente amareggiato – ha affermato l’ex sindaco - che la giunta Barbierato sia rimasta ferma su questo delicatissimo problema, ho l’impressione che l’obiettivo sia stato quello di cavalcare l’indignazione mediatica, poi il silenzio”. L’assessore Moda non ha potuto far altro che confermare che non è ancora partito niente e assicurando che si provvederà quanto prima; da parte sua ha sollecitato il Pd a portare avanti la proposta di abolizione dell’Iva sugli affitti.

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