VOCE
ALBARELLA E ROSOLINA
06.09.2019 - 14:17
Nessun indagato, un fascicolo aperto per atti relativi e una consulenza che si annuncia lunga e complessa. E' stata conferita, dal sostituto procuratore della Repubblica Sabrina Duò, nella mattinata di venerdì 6 settembre, al medico legale Lorenzo Marinelli, per venire a capo del caso che, in questa fine estate, sta destando scalpore e impressione in Bassopolesine. Da 17 giorni, infatti, tra Caleri e Albarella, ma soprattutto sull'isola, affiorano ossa umane. Sei in tutto i reperti individuati.
Aiutato da un antropologo, dovrà capire se i reperti siano o meno umani, in caso positivo maschili o femminili, quale fosse l'età del soggetto e a quando risalgano. Ammesso e non concesso, ovviamente, che appartengano allo stesso corpo. Qualora la provenienza umana sia confermata, aiutato da un genetista forense, il medico legale dovrà estrarre il Dna, per capire se sia censito in quale banca dati, così da arriva all'identificazione.
Il primo ritrovamento era arrivato il 20 agosto scorso, quando, sulla spiaggia di Albarella, era stata individuata parte di una mandibola. Erano stati due giovani turisti a lanciare l'allarme, vedendo il resto umano, con ancora un dente attaccato. Probabile che il frammento osseo sia stato trasportato a riva dalle correnti marine e, in seguito, portato allo scoperto dai trattori che, quotidianamente, puliscono la spiaggia. Pochi giorni dopo, nella serata del 24 agosto, sempre ad Albarella, un secondo ritrovamento, questa volta una parte di bacino. I bagnanti hanno subito chiamato i carabinieri. Nella mattinata del 29 agosto, infine, il ritrovamento di un frammento di costola di circa 17 centimetri. Ora, quello del 29 agosto, ma emerso il 30 agosto. E' stato registrato anche un ritrovamento di due vertebre, che sarebbero spuntate nella non lontana Isola Verde, raccolte da una turista trevigiana. Poi, il 30 agosto, il ritrovamento di un frammento di forma irregolare, simil triangolare, di 9 per 7 centimetri. Infine, il ritrovamento di un segmento di femore, sempre tra la sabbia, ma questa volta sulla spiaggia di Caleri, a Rosolina Mare, località perfettamente compatibile con i precedenti ritrovamenti (LEGGI ARTICOLO), dal momento che si trova di fronte ad Albarella. A questi reperti va aggiunto quello trovato da una seconda turista, ma consegnato solo settimane dopo ai carabinieri, al ritorno da un secondo viaggio, quando, colpita dal clamore del caso, ha pensato bene alla natura di quanto avrebbe raccolto, in precedenza, in spiaggia. Si arriva quindi a un totale di sei segmenti ossei.
Al momento non appare possibile escludere a priori che i reperti che, da giorni, vengono individuati sulla spiaggia dell'isola siano l'indicatore di un delitto. In particolare, quello di Isabella Noventa, 54 anni, segretaria di Albignasego, sparita a gennaio 2016. Al momento, però, può trattarsi solo di ipotesi, dal momento che non vi è neppure la possibilità di sapere con certezza se siano umani o animali. E' una delle domande alle quali dovrà rispondere, appunto, il medico legale Lorenzo Marinelli.
Isabella Noventa, 54 anni, segretaria di Albignasego, scomparve nella notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2016. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, nonostante le ricerche che sono state condotte, anche nel fiume Brenta. Una delle ipotesi, infatti, era proprio che il cadavere potesse essere stato gettato o in mare o in un fiume. In primo grado, per questo delitto, sono arrivate tre condanne: 30 anni ai fratelli Freddy e Deborah Sorgato, 16 anni e 10 mesi a Manuela Cacco. Secondo le tesi accusatorie, che hanno visto la sentenza di primo grado reggere anche in Appello, con la conferma delle condanne, la donna sarebbe stata attirata in una trappola, quindi colpita a colpi di mazzetta e uccisa, col corpo lanciato nel Brenta.
La compatibilità, al momento - doveroso precisarlo - rappresenta una ipotesi investigativa. Sufficientemente forte, però, a indurre la Procura di Padova a muoversi. Certezze, però, potranno arrivare unicamente dall'esame medico legale che sarà conferito tra una settimana esatta. Per il resto, si possono fare congetture e poco più. Non vi sono neppure certezze sul fatto che un corpo, lasciato nel Brenta - ammesso che in effetti il cadavere di Isabella sia stato lasciato qui - possa in effetti avere percorso la distanza che lo separa da Albarella.
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