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ARQUA' POLESINE

L'ultimo abbraccio del paese al suo Moreno

Centinaia di persone per l'addio al giovane fotografo, morto dopo l'incidente d'auto

Sono arrivati a centinaia, a disporsi lungo due lunghe ali di folla, sino a toccare la chiesa di Arquà Polesine, per un grande abbraccio, non solo metaforico, ai familiari di Moreno Brancalion, 34 anni, il giovane fotografo che ha trovato la morte poco prima delle 2 della notte tra domenica e lunedì, in via Ponte dei Forti, la strada che collega il quartiere di San Pio X con Roverdricré.

La sua auto è finita nel canale, con un impatto tremendo. Il personale del Suem è riuscito a rianimare il giovane e a portarlo, in vita, all’ospedale di Rovigo. Grazie anche all’intervento di una persona che, in attesa dei soccorsi, si è lanciata in acqua, estraendo Moreno dall’abitacolo di guida e portandolo sulla terraferma. Una volta arrivato all’ospedale di Rovigo, però, il 34enne è stato colpito da un arresto cardiaco. Questa volta, non è stato possibile spingere il suo cuore a ritornare a battere.

L’incidente, secondo gli attuali riscontri, avrebbe le caratteristiche di una fuoriuscita autonoma. Non sarebbero cioè coinvolti altri veicoli. Da tempo, i residenti segnalano la pericolosità di quel tratto stradale, dove, spiegano, circa due mesi prima una ragazza aveva avuto un bruttissimo incidente, dal quale solo per fortuna era uscita senza gravi conseguenza.

In ogni caso, è stata commovente la risposta del paese a questa devastante tragedia. Tutti coloro - ed erano davvero tanti - che volevano bene al giovane, amante della fotografia e della pallavolo, hanno risposto all’appello, manifestando affetto alla famiglia di Moreno. La chiesa non è riuscita a contenerli tutti.

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