VOCE
lavoro rovigo
26.09.2019 - 17:16
"Oggi si è tenuta l'assemblea dei lavoratori in cui è stata discussa in modo approfondito la riorganizzazione aziendale recentemente esposta ai sindacati e alle Rsu. Si ritiene inaccettabile ragionare di esuberi all’interno di un'azienda sana: nel sito in località Colafonda (Adria) i bilanci sono positivi e l’impatto di questi tagli sull'organizzazione del lavoro non farà che peggiorare i carichi di lavoro", è la denuncia di Davide Stoppa (Filctem Cgil) e Enrico Rigolin (Femca Cisl) in merito alla decisione di Nouryon (Gruppo Carlyle), multinazionale che possiede uno stibilimento ad Adria, di lasciare a casa 4 lavoratori.
"Un'azienda non si basa solo su risparmi, ma anche sul riconoscimento dei lavoratori, su piani industriali e sui buoni rapporti interni. Riteniamo che vadano trovate soluzioni diverse da quelle proposte dall'azienda sia per gli esuberi, che non condividiamo e respingiamo, sia per i lavoratori che rimangono. A quest'ultimi pare che l’azienda non voglia nemmeno riconoscere l’ulteriore professionalità che dovranno mettere in campo, e questo lo riteniamo inaccettabile: si risparmia sulle persone e al contempo niente riconoscimenti: un'idea del lavoro inaccettabile. Anche la riorganizzazione della manutenzione va contro alle nostre logiche, serve più manutenzione per fare prevenzione e non togliere risorse paventando possibile terziarizzazioni. La stessa individuazione dei tagli ci pare discutibile e potenzialmente contro le regole e il codice di condotta aziendale. Se l’idea è quella di licenziare dei lavoratori in un'azienda sana, magari stando sotto la soglia del licenziamento collettivo, ridistribuire il lavoro sui restanti e senza nessun riconoscimento professionale, crediamo che da parte nostra non possa esserci nessuna condivisione".
"Siamo estremamente preoccupati perché se questa è la logica aziendale, chi ci dice che poi non vi saranno prossimamente altri tagli dettati dalla continua ricerca dei risparmi sul costo del lavoro o per assecondare algoritmi calati dall'alto, dettati a volte da società esterne che studiano come un sito deve essere strutturato, senza che minimamente si tenga conto della realtà di quel sito? Il futuro dell’azienda non si regge sui tagli ma sugli investimenti, sulla capacità commerciale, progettuale, sulla professionalità dei lavoratori e sul clima positivo, che negli ultimi periodi va continuamente peggiorando. Per tutti questi motivi comunichiamo all’azienda il nostro stato di agitazione e diamo tempo alla stessa 5 giorni per una proposta alternativa, chiedendo altresì un incontro con i livelli di comando superiori, che tenga presente le richieste dell’assemblea dei lavoratori. In caso contrario ci riserviamo le opportune forme di lotta".
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