VOCE
FERROVIE
27.09.2019 - 13:14
Foto d'archivio
"La decisione di sopprimere dei passaggi a livello da parte della Regione Veneto è sicuramente una scelta che non influirà sul problema più importante che riguarda la linea ferroviaria Verona-Rovigo-Chioggia, quello che ormai da anni, noi e tanti pendolari, lamentiamo: treni degli anni Ottanta, ritardi e soppressioni delle corse, scarsa pulizia dei convogli, un mancato sistema di coincidenze a Rovigo e un inesistente sistema di integrazione del biglietto tra autobus e treni", così interviene il comitato "Ci scusiamo per il disagio" di Badia Polesine, sulla decisione della Regione di chiudere una cinquantina di passaggi a livello, compreso quello di Badia Polesine.
"La soluzione adottata dal Presidente Zaia e dall’Assessore regionale ai Trasporti De Berti può risultare sicuramente utile per alcune zone (nella nostra provincia, ma anche in tutte le altre) perché la chiusura dei passaggi a livello nel momento del passaggio del treno è sicuramente causa di rallentamento del traffico dei mezzi che circolano su strada. Ci teniamo però a sottolineare, e secondo noi è la cosa più importante, che la chiusura di questi passaggi a livello non è la soluzione ai problemi che riguardano il trasporto viaggiatori. E non vogliamo che passi questa idea. Prendendo come esempio Badia: la chiusura dei passaggi a livello di via Masetti Bassi e di via Cavallo ci porta a fare alcune semplici riflessioni. In primis sorge spontanea la
domanda se sia utile chiudere due passaggi a livello di strade a bassa incidenza di transito auto. In secundis, giustamente, più persone (e non solo a Badia) lamentano il fatto che grandi passaggi a livello (in zone molto trafficate), come può essere il nostro di Via Cappuccini, provocano infinite code di auto quando si chiudono le sbarre. Questo è sicuramente innegabile, ma come si può vedere dal documento della Regione che impone ad RFI di chiudere questi passaggi, non si tratta di interventi che riguardano passaggi a livello di rilievo. Infatti, il passaggio a livello di via Cappuccini non verrà chiuso. E aggiungiamo: per chiuderlo sarebbe necessario un sottopasso o un sovrappasso, e sarebbe realizzabile? E quanto costerebbe?".
"È una questione di priorità: ci chiediamo allora se sia meglio investire sulla chiusura di qualche passaggio a livello, oppure se sia meglio investire il (nostro) denaro in progetti per il miglioramento delle linee ferroviarie in questione. Da tempo sosteniamo che i pendolari della Verona-Rovigo-Chioggia hanno bisogno di risposte concrete, dunque: più attenzione alle persone che viaggiano in treno, che ogni giorno vedono la propria vita lavorativa o di studio travolta da ritardi e cancellazioni delle corse. Il primo semplice passo potrebbe essere quello dell’integrazione del biglietto: sempre per tornare ad un esempio locale, se viene cancellato il treno che da Badia porta a Rovigo, con lo stesso biglietto dovrebbe essere possibile prendere la corriera che porta a Rovigo, senza però dover comprare un altro biglietto e soprattutto senza dover aspettare il successivo treno, che se va bene passerebbe un’ora dopo".
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