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ROVIGO

Rapita e pestata, salvata dai carabinieri eroi. Tre arresti

Perfetta operazione dei militari di Castelmassa e Rovigo, restituita la libertà a una giovane donna

Rapita e pestata, salvata dai carabinieri eroi. Tre arresti

Tre in manette per sequestro di persona

Una di quelle operazioni che, davvero, fanno la differenza, quella portata a termine con successo dai carabinieri della Compagnia di Castelmassa e dai colleghi di Rovigo. Hanno liberato una giovane donna che, secondo le prime ricostruzioni, era stata letteralmente rapita e picchiata a sangue dall'ex compagno e dai parenti di lui, ben decisi a "vendicarsi" - secondo questa logica malata - del fatto che la ragazza avesse deciso di lasciare l'uomo, col quale in precedenza viveva a Lendinara, e rifarsi una vita con un altro compagno. Tre le persone che sono state arrestate, con la pesantissima accusa di sequestro di persona.

Tutto si sarebbe svolto tra il Mantovano, nel Comune di Quistello, dove la giovane era andata a vivere col nuovo compagno, e il Polesine, da dove sarebbe partita la spedizione punitiva e dove avrebbero voluto poi tornare i rapitori, con la loro vittima. Il primo passo sarebbe stata l'irruzione nell'abitazione della donna e del giovane che viveva con lei, avvenuta a mano armata, con un taglierino brandito per stroncare ogni forma di possibile resistenza. Il nuovo partner sarebbe stato sottoposto a un violentissimo pestaggio, poi il rapimento della giovane, a sua volta picchiata a sangue e portata via.

Una situazione tremenda, alla quale hanno per fortuna posto fine, a poche ore dalla "spedizione punitiva" i carabinieri, che hanno arrestato tutti e tre i presunti protagonisti di questa follia. Determinante la prontezza di intervento dell'Arma, con un posto di blocco, simile a quelli sistemati su tutte le principali arterie, allestito dai carabinieri di Trecenta che si è vista letteralmente passare davanti una Mercedes station wagon, con a bordo una donna che stava chiedendo aiuto in maniera disperata. Un breve inseguimento ha consentito di bloccare i fuggitivi all'altezza del centro commerciale Il Faro.

La stavano picchiando e le stavano anche tagliando i capelli. Uno sfregio che avrebbe avuto lo scopo di umiliarla, ma anche, secondo una logica malata, di renderla "meno appetibile" per il nuovo compagno. Nel corso della colluttazione, la giovane ha riportato lesioni giudicate guaribili nell'ordine dei 20 giorni circa. Ancora non arrivata la prognosi del nuovo compagno, ma ritenuta nell'ordine di quella della giovane.

Tutto nel giro di poche ore: dalle prime ore del 2 ottobre scorso, quando sarebbe scattata la terrificante aggressione, alle 18 circa, quando arriva la liberazione. Una vicenda, comunque, maturata in un ambito familiare molto particolare: tutti i protagonisti risultano originaria della ex Jugoslavia, già noti alle forze dell'ordine per problemi di vario tipo. A propria parziale discolpa, gli arrestati avrebbero cercato di addurre motivi sostanzialmente di ordine "culturale". "Noi facciamo così", avrebbero spiegato agli investigatori.

Dopo la convalida dell'arresto, per tutti e tre gli arrestati è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere

Non è detto che la vicenda finisca qui: l'audizione della giovane, infatti, avrebbe portato a emergere altri fatti, precedenti al folle rapimento, tra i quali anche possibili casi di violenza sessuale, sui quali la Procura appare bene intenzionata a fare luce.

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