Lei in coma, lui va in carcere. Famiglia distrutta

E’ stato deciso di dimetterlo dall’ospedale. Ma, per lui, è una buona notizia sino a un certo punto, dal momento che è stato disposto, nei suoi confronti, l’arresto, con contestuale trasporto in carcere, all’esito delle dimissioni. Roberto Lo Coco, 28 anni, avrebbe infatti cercato di uccidere, secondo le contestazioni, strangolandola, la moglie di 23 anni Giulia Lazzari, cameriera, nella loro abitazione in zona Case Rosse, Adria. Questa l’ipotesi di reato per la quale indaga la Procura di Rovigo, nella persona del sostituto Sabrina Duò. La giovane è ancora in ospedale, grave.

La tragedia si sarebbe verificata, secondo le prime ricostruzioni, nel pomeriggio di martedì, verso le 17. A dare l’allarme, il fratello del 28enne, che si trovava in casa. Pare stesse riposando e, svegliato da rumori strani, sia corso fuori dalla stanza, trovandosi davanti a una scena raggelante. La 23enne a terra, esanime, il marito 28enne reduce da un tentativo di suicidio, non riuscito. Immediato l’intervento dei carabinieri, assieme al personale del Suem, che ha compreso la gravità della situazione della giovane mamma. Ora, tutti fanno il tifo per lei, perché superi questo momento critico. Da valutare eventuali danni a lungo termine che lo strangolamento contestato al marito avrebbe potuto provocare.

Le indagini sono in corso e, quindi, i condizionali appaiono d’obbligo. Secondo le prime ipotesi, non appare da escludere che a monte dell’aggressione possa esserci il fatto che la giovane mamma avesse deciso di chiudere il matrimonio. Questo avrebbe scatenato il giovane. Per il quale è stato disposto il carcere. Ora, si attende l’udienza di convalida, nel corso della quale il 28enne potrà, se lo riterrà, fornire la propria versione dei fatti. A difenderlo, l'avvocato Anna Osti di Rovigo.