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IL CASO

Tribunale, "Uno stallo imbarazzante"

Fratelli d'Italia interviene sulla questione dello spostamento del tribunale e punta il dito contro l'amministrazione

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Il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, Bartolomeo Amidei, unitamente all'avvocato Elena Gagliardo componente del direttivo nonché referente in materia di giustizia, intervengono sul tema relativo al possibile ampliamento o trasferimento del Tribunale cittadino. "Ciò a fronte dell'attuale posizione del Comune in piena stasi relativamente alla problematica che è stata oggetto e materia durante la campagna elettorale delle scorse amministrative", spiegano.

"Da cittadini e soprattutto da avvocato riteniamo doveroso spendere due parole circa la questione che da mesi interessa il possibile trasferimento del Tribunale cittadino ovvero una sua eventuale nuova ricollocazione. Durante la campagna elettorale per le amministrative cittadine a fronte del monito lanciato dal Presidente del Tribunale stesso, Dott. Risi, relativo al trasferimento del palazzo presso il Censer, all’unisono tutti gli allora candidati Sindaco erano concordi nel mantenere il palazzo di Giustizia in centro città. E’ notizia di pochi giorni fa che la situazione rimane in stand by a causa del mutamento di Governo Romano e del conseguente cambio di interlocutore presso il Ministero. La situazione è quantomai imbarazzante, poiché nonostante il cambio di referente la situazione rimane la medesima. La questione è ben nota . Unica certezza è rappresentata dall’esigenza di ampliamento di cui necessita il Tribunale e ciò potrebbe benissimo essere attuato inglobando la struttura che ospitava l’ex carcere trasferitosi da qualche anno e naturale prosecuzione dell’attuale sede giudiziaria. Una struttura molto spaziosa con spazi aperti oramai lasciata all’incuria del tempo in pieno centro. In questo modo si preserverebbe il ritaglio storico del palazzo peraltro dall’architettura veneziana molto singolare in città. Lasciando lo situazione in stand by si rischia che il Ministero possa decidere in autonomia senza tener conto delle esigenze di professionisti, cittadini e attività ovvero della città stessa. Il silenzio va rotto e sollecitiamo il Comune ad attivare un dialogo con il Ministero rappresentando le soluzioni confacenti alla città al fine di instaurare il dialogo interrottosi. E’ l’autorità cittadina che deve segnalare le soluzioni maggiormente favorevoli e convenienti al fine di evitare eventuali decisioni che potrebbero svilire l’obbiettivo di mantenere vivo il nostro centro. Si perché trasferendo il Tribunale delocalizzandolo, si contribuirebbe a rendere il centro sempre più vuoto con il serio rischio di infliggere una clamorosa “sentenza di condanna “ per molte attività attualmente ubicate nelle vie adiacenti. Rovigo non necessita di scelte siffatte idonee a mantenere la città vuota e decentrata ma di interventi che la rendano viva attiva dinamica. Auspichiamo, concludono Amidei e Gagliardo, si possa ripristinare il dialogo con il Ministero e che il Comune si attivi in tal senso quanto prima affinché il necessario ampliamento possa risolvere ben due problemi come anzidetto".

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