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VIOLENZA SULLE DONNE

"Palpeggiata dal direttore, nessuno mi ha aiutato: costretta a licenziarmi"

Il dirigente finisce a processo, dopo le contestazioni che gli sono state rivolte da due donne

Abusata tra gli scaffali dal capo

Palpeggiamenti costanti, strusciamenti, allusioni sessuali infilate a forza nelle conversazioni, manate. Una serie di atteggiamenti che rendevano la coesistenza sul lavoro un incubo. Questa l'ipotesi per la quale si trova a processo un 55enne di Rovigo, chiamato in causa come direttore, all'epoca dei fatti, di una filiale di una grossa catena di abbigliamento, in zona Treviso. I fatti sarebbero risalenti, secondo questa ricostruzione, al 2015. Ad accusarlo, due dipendenti, una delle quali, secondo il racconto che ha reso in tribunale a Treviso, alla fine sarebbe stata costretta a licenziarsi, per uscire da una situazione per lei ormai insostenibile.

Dopo l'arrivo del direttore, ha spiegato, nel corso della propria deposizione, inizialmente non ci sarebbero stati problemi, ma poi avrebbe cominciato ad allungare costantemente le mani. Nessuno degli inviti a evitare questi comportamenti avrebbe avuto seguito. Così come vane sarebbero state le segnalazioni ai superiori, che avrebbero avuto come unico effetto quello di fare andare su tutte le furie il 55enne. L'ex dipendente, in particolare, ha spiegato come, ormai disperata, chiamò il capo area, sperando in una soluzione, sentendosi invece "spiegare" che, evidentemente, se veniva trattata in quella maniera doveva essere colpa sua.

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