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IL CASO

Libri di Cibotto al macero: "Nessun reato commesso"

La Procura archivia l'indagine. "Corretto l'operato dell'Accademia"

Libri di Cibotto al macero: "Nessun reato commesso"

Nessun reato, nella vicenda che ha visto una quantità non banale di libri facenti parte del lascito Cibotto, dal nome del grande scrittore polesano, finire al macero, per decisione dell'Accademia dei Concordi. La Procura di Rovigo ha, infatti, archiviato l'indagine che era stata aperta sulla base dell'esposto presentato dal noto critico d'arte Vittorio Sgarbi, indignato per la decisione, tanto da lanciare pesanti accuse al presidente dell'Accademia Giovanni Boniolo.

Ne dà notizia una nota del difensore di Giovanni Boniolo, l'avvocato Marco Petternella, concordata col presidente. "Come difensore del professor Giovanni Boniolo, presidente dell’Academia dei Concordi di Rovigo, desidero comunicare che con decreto in data 20.1.2020, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rovigo, Silvia Varotto, ha integralmente accolto la richiesta di archiviazione presentata dal Pubblico Ministero, nella persona della Dott. Maria Giulia Rizzo, in ordine alla denuncia presentata dall’onorevole Vittorio Sgarbi per il preteso reato di danneggiamento relativo alla vicenda del 'Lascito Cibotto'".

"La richiesta accolta dal giudice per le indagini preliminari - prosegue la nota - era motivata: dall’appropriatezza dell'operato dell'Accademia dei Concordi; dall’essere le operazioni di cernita del materiale librario avvenute in pieno accordo con l’erede;    dall’assenza di qualsiasi legittimazione in capo al denunciante, non avendo l’erede e proprietaria mosso alcuna rimostranza all’operato dell’Accademia. Di conseguenza è stata ritenuta l’insussistenza di qualsiasi ipotesi delittuosa".

In parole povere, è uscita confortata la tesi che, sin dall'inizio, in molti avevano adombrato: l'Accademia ha operato in pieno accordo con l'erede di Cibotto e chi ha proposto la querela - esposto, Sgarbi, non aveva alcuna legittimazione a farlo.

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