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CORONAVIRUS IN VENETO

"Non c'è più il lockdown. Ora dobbiamo difendere i cittadini, servono mascherine"

Il presidente Luca Zaia attacca l'ordinanza del Governo. "Adesso serve dotare i cittadini di dispositivi di protezione per tutti"

Zaia: "Meglio la chiusura totale"

"Siamo arrivati a 191mila tamponi eseguiti in Veneto.  Ieri sera il professor Crisanti mi ha mandato i primi video della macchina che ha cominciato a lavorare a Padova. Riesce a fare 9mila tamponi da sola al giorno. E’ una bellissima notizia che ci permette di essere ancora più efficienti sul tema tamponi che funzioneranno con i reagenti che ci stiamo facendo in casa. Per quanto riguarda il bollettino, anche oggi si chiude un’altra giornata con più dimessi che ricoverati ed è uno degli indicatori più importanti, ce lo dicono gli scienziati". Comincia con due buone notizie la lettura odierna del bollettino del contagio nella Regione del Veneto il presidente Luca Zaia prima di lanciarsi sul commento al nuovo decreto.

"Prendiamo atto che il lockdown non esiste più. Sta riaprendo tre quarti dell’Italia. Ci sono solo alcuni settori che non riescono ad aprire. Io a questo punto programmo sapendo che non c’è più il lockdown e mi concentro sui cittadini. La strategia politica cambia. Stiamo scrivendo l’ordinanza che si concentrerà sui dispositivi piuttosto che sulle restrizioni che stanno sparendo. Ma dobbiamo fare una analisi approfondita. Non voglio fare polemica, io non sono contrario alle riaperture, figuriamoci, anzi. Ma la strategia politica così cambia. Chi ha la mascherina si protegge: lo dicono i dati. Quindi mettere in sicurezza la popolazione è la priorità. Abbiamo distribuito 8 milioni di mascherine ma ne servirebbero 100 milioni. Dobbiamo fare in modo che ci siano dispositivi per tutti. Vi darò i dati delle malattie infettive e delle terapie intensive: il personale non si è infettato perché ben protetto. Questo significa che basta avere i dispositivi".

"Questo è un finto lockdown. Tolti negozi e ristorazione gli altri stanno riaprendo tutti – continua Zaia – l’ordinanza regionale dovrà quindi essere riscritta in questi termini. Questo non significa che possiamo uscire tutti a far baldoria. Non è così. Ma ci sono tante aperture e quindi più gente in giro. Vale sempre la regola che, se non per motivi indifferibili o lavorativi, non bisogna uscire di casa".

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