VOCE
CORONAVIRUS IN POLESINE
22.04.2020 - 13:58
 
												Il quartiere generale di Finpesca
"Con tristezza apprendiamo di una nota, postata ieri sera sul profilo Fb del nostro sindaco, che ha dato risalto ad una notizia che è stata erroneamente travisata. Quella che avrebbe dovuto essere una notizia positiva, un dato che porta verso il ritorno al lavoro in piena sicurezza di una importante realtà del territorio, che aveva chiuso senza che nessuno lo imponesse per tutelare il proprio personale, viene invece distorta e presentata in maniera allarmistica, con imprecisioni e timori che non hanno alcuna ragion d’essere, come ha chiarito la stessa Ulss 5, che possiamo solo ringraziare per la professionalità con cui ha lavorato", sono le parole del comunicato congiunto di Finpesca e Pfr a seguito delle dichiarazioni del sindaco Maura Veronese (LEGGI ARTICOLO).
"Secondo noi la comunicazione parla in maniera errata di “diverse” positività riscontrate e della necessità di avere maggiori informazioni mediante coordinazione con altri sindaci, quando riteniamo che sarebbe stato più corretto scrivere “qualche” positività, atteso che le 13 positività sono state riscontrate in un totale di 242 tamponi fatti ai collaboratori di Finpesca SpA e PFR Trasporti Srl. Come sopra evidenziato le informazioni ci sono già e sono rassicuranti: su 242 collaboratori di Finpesca e Pfr, sono risultati 13 positivi, ovvero il 5,78%".
"Parliamo di persone che sono a casa da quasi due settimane (qualcuna anche da prima): il nostro ultimo giorno di lavoro è stato il 10 aprile. Abbiamo scelto noi di chiudere, per tutelare la salute dei nostri dipendenti e delle loro famiglie, senza alcuna imposizione da parte dell’autorità sanitaria competente. Il responso dei tamponi è stato per noi un dato incoraggiante: 14 positività, come detto, tutte a carico di persone già ferme da quasi due settimane. Il tutto dopo che lo Spisal, già a marzo, aveva controllato i nostri stabilimenti, promuovendo le nostre procedure di sicurezza e approvando tutte le cautele prese per il nostro personale".
"Aggiungo che da più di un mese sanifichiamo tutti gli ambienti una volta a settimana, facciamo fare le pulizie due volte al giorno, manteniamo le distanze di sicurezza e adottiamo i dispositivi di protezione individuale. Abbiamo, inoltre, stipulato una polizza di assicurazione Covid per i nostri dipendenti e abbiamo acquistato da un’azienda di Padova (tra le 3 in Italia accreditate presso il Ministero della Salute) una grossa partita di test sierologici per loro. Non solo la Ulss non ci ha mai chiesto di chiudere, ma all’esito dei tamponi ci ha confermato che il personale negativo al tampone può tranquillamente tornare al lavoro. E’ quanto abbiamo intenzione di fare: ricominciare, gradualmente, per entrare a pieno regime alla volta di lunedì 27 aprile p.v.".
"Diamo lavoro e reddito a 300 famiglie, alle quali teniamo e quando è stato il momento siamo stati noi a fermarci per loro. Ora, se ci dicono che possiamo lavorare in sicurezza, non avremmo motivo per non farlo. Ci teniamo a precisare che lo spirito di questa comunicazione non è e non vuole essere polemico: capiamo la pressione a cui è sottoposto il Sindaco per via della responsabilità sanitaria che ha verso la propria comunità. Questa comunicazione vuole dare la corretta informazione al fine di evitare dei j’accuse e allarmismi immotivati, che fanno solo male al territorio ma soprattutto alle persone che con molto coraggio vengono ogni giorno a lavorare e alle quali esprimiamo tutto il nostro affetto".
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