VOCE
CORONAVIRUS IN VENETO
28.04.2020 - 12:50
Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto
"Abbiamo superato i 328mila tamponi eseguiti. Attualmente sono 7886 le persone in isolamento, dato in continua discesa, i positivi sono arrivati a 17mila 708, 129 in più, ma fa parte della politica dei tamponi. I ricoverati sono 1187 in area non critica, 35 in meno rispetto a ieri, 120 in terapia intensiva, tre in meno. I dimessi sono 2508, 42 in più. Si sta uscendo dagli ospedali. I morti in ospedale sono 1102, 18 in più, in totale 1408", lo ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, nell'odierno appuntamento per l'illustrazione del bollettino del contagio.
"Vorrei fare una piccola riflessione. Penso che sia fondamentale ricordare che questa Regione fino a venerdì scorso, prima dell'ordinanza dell'asporto abbiamo applicato sempre i dpcm in maniera restrittiva. Come ad esempio quando il Governo ha aperto librerie e negozi per bimbi, noi li facevamo aprire solo 2 giorni a settimana e ancora abbiamo i supermercati chiusi la domenica - commenta Zaia - Non voglio sentir dire che i veneti sono irresponsabili. Dall'altro è pur vero che nel momento in cui si vede la necessità di dare risposta ai cittadini non mi posso girare dall'altra parte. Fuori abbiamo barbieri, parrucchieri, artigiani che hanno diritto al rispetto e a delle risposte. Noi ci siamo mossi per dire che si va da soli a comprare la pizza ma si consuma a casa. Non ci vedo rischi sanitari. Ripeto che molte imprese sono aperte. E i lavoratori devono mangiare. Oggi abbiamo degli indicatori che ci dicono che si possa aprire. Non è un atto sovversivo, ho premiato i veneti che sono stati bravi. E poi non siamo solo noi. Sono in buona compagnia ci sono tante altre regioni che lo stanno facendo. E non escludo di fare altre ordinanze di aggiornamento, perché mi arrivano diverse istanze".
"Io non revoco le mie ordinanze. Se qualcuno è convito che siano illegittime le impugni - continua - Ai veneti dico fate attenzione che siamo sotto la lente d'ingrandimento perché troveranno qualche scusa per dirci che facciamo l'assalto alla diligenza. Ringrazio le forze dell'ordine ma chiedo il buonsenso del padre di famiglia durante i controlli. Noi non cerchiamo il conflitto sociale. Se avessimo voluto avrei risposto alla gente: state in casa, tanto è colpa di Roma. E non l'ho fatto".
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