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Coronavirus

La grande presa in giro

La prefettura spedisce 40 profughi positivi al Covid da Jesolo a Cavarzere. E, nonostante le promesse al sindaco, non li sposta

La grande presa in giro

Una promessa disattesa, quella del prefetto di Venezia Zappalorto al sindaco di Cavarzere Tommasi. Di spostare i richiedenti asilo positivi al Covid e asintomatici dal centro in un’altra località. Non è stato così, e il primo cittadino cavarzerano ha dovuto rimangiarsi quanto dichiarato ai cittadini. Perché quei 40 profughi che da Jesolo la prefettura di Venezia aveva spostato a Cavarzere, poco più di una ventina ai confini con Pettorazza ed Adria, gli altri prima in piazza della Repubblica e poi nella frazione di Rottanova, in località Rossetta, sono ancora al loro posto.

Per questo il primo cittadino cavarzerano si è “sentito preso in giro” dalla prefettura. E pure il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, che ha solidarizzato con Cavarzere, non è stato più morbido, parlando di “scaricabarile” in riferimento allo spostamento dei profughi a Cavarzere e di “pressapochismo” della Croce Rossa italiana. E intanto il territorio cavarzerano, come pure quello polesano, restano confinati in Serie B. Non certo per demeriti “sportivi”.

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