Diritti di pesca, avanti con l'indagine su Dall'Ara e Votta

Serve altro tempo, alla Procura di Rovigo, nell'indagine aperta a seguito dell'esposto presentato dal Consorzio cooperative pescatori del Polesine di Scardovari, sulla vicenda della concessione dei diritti esclusivi di pesca. Lo ha comunicato, a inizio estate, il sostituto procuratore Sabrina Duò, domandando una proroga delle indagini preliminari, ottenuta dal giudice competente. Questo non significa che, allo stato, vi siano contestazioni precise a carico del presidente della Provincia Ivan Dall'Ara o del segretario e direttore dell'ente Maria Votta Gravina. 

Né che per forza ve ne saranno in futuro. L'esposto, in buona sostanza, adombrava un possibile abuso d'ufficio da parte dei vertici dell'ente, nel corso del dibattito divampato sulla concessione della proroga di 15 anni ai pescatori, relativamente al loro diritto di coltivare e raccogliere molluschi nelle lagune di Scardovari. Una proposta, quella dei 15 anni, portata in aula da alcun consiglieri, dopo che il presidente, al contrario, pareva orientato verso una concessione ponte solo di alcuni mesi.

Il comportamento contestato ai vertici della Provincia sarebbe stato il tentativo di dissuadere i consiglieri dal votare questa proposta, ritenuto, da Dall'Ara e Votta, completamente lecito.