VOCE
CHIOGGIA
13.05.2021 - 17:17
Il peschereccio Adelinda è finalmente stato rimosso dal canale di San Domenico. Era affondato lo scorso 7 settembre, ma la burocrazia ha impedito - fin qui - di intervenire per riportare il canale al suo stato naturale. Prima il Covid ha rallentato tutti i contatti tra gli enti che si dovevano interessare della sua rimozione. Poi, il 2 febbraio, durante una riunione, sono emersi i primi problemi: l’imbarcazione poteva essere spostata, ma non distrutta, in quanto l’Agenzia delle Entrate e l’Inail vantavano dei crediti nei confronti dell’armatore e non davano quindi l’avallo all’operazione. Poi è arrivato l’ok dell’Agenzia delle Entrate, seguito a ruota da quello dell’Inail. Ma a quel punto la situazione si è complicata ulteriormente: è infatti emerso che anche l’Inps era interessata alla questione e non aveva ancora dato il proprio avallo allo spostamento dell’Adelinda.
Quelli appena passati sono stati mesi di grandi trattative che però, alla fine, hanno portato ai risultati sperati. Con una spettacolare operazione, questa mattina il relitto Adelinda è stato portato via dal canale ripristinando la normalità in uno dei punti più suggestivi del centro storico di Chioggia. “L’imbarcazione Adelinda finalmente è stata rimossa - commenta l’assessore alle partecipate Daniele Stecco - è stato un lungo percorso condiviso con la direzione del Mercato ittico, difficile, ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Abbiamo restituito il Canale San Domenico alla giusta vita e operosità, per i pescatori, ma anche per i cittadini e per i turisti, che avranno modo di apprezzare meglio anche questo scorcio della nostra città”.
Soddisfatto anche il direttore del mercato ittico Emanuele Mazzaro: “Oggi è veramente una bella giornata - racconta - il relitto è stato recuperato celermente e senza problemi dalla ditta Boscolo Bielo. E’ la fine di una lotta burocratica tra vari enti difficile da gestire. Alla fine ci siamo riusciti, ringrazio il provveditorato delle opere regionali, la capitaneria, l’amministrazione comunale. Ora il natante verrà portato a Marghera dove verrà fatto l’accertamento da parte della Capitaneria di Porto. Poi verrà distrutto”.
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