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SANITA' IN VENETO

Neonato di un mese operato all'esofago e salvato a Vicenza

L'annuncio di Zaia: "La soluzione grazie alla professionalità dei nostri medici, un intervento sbalorditivo"

Neonato di un mese operato all'esofago e salvato a Vicenza

"Paxton Cook, con la sorellina nella foto sotto, è nato ad aprile 2021 a Reggio Emilia con un'atresia esofagea, un’interruzione dell’esofago separato da due monconi distanti l’uno dall’altro, che gli impediva di alimentarsi e respirare. Operato per 10 ore a Modena al quarto giorno di vita, i medici non sono riusciti a correggere la malformazione essendo il quadro anatomico molto complesso, ma comunque lo hanno messo in sicurezza permettendogli di alimentarsi tramite un passaggio gastrico. Dopo settimane di esami e accertamenti la situazione del piccolo risultava comunque molto problematica e le prospettive non erano per nulla confortanti. Di qui la svolta: l'unica strada percorribile si trova a Vicenza, dove il primario di Chirurgia pediatrica dr. Fabio Chiarienza è specializzato nella toracoscopia e nelle procedure micro-invasive. E' lui a risolvere il problema senza lasciare nessuna cicatrice al piccolo. Un intervento che ha lasciato tutti a bocca aperta, compresi i chirurghi di Modena venuti a Vicenza per assistere all'operazione", a raccontarlo è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

"Il dr. Chiarienza è fra i pochi al mondo in grado di riparare chirurgicamente un’anomalia congenita come questa con una tecnica mini-invasiva, senza cioè incisioni, senza provocare traumi, ma guardando sul monitor lo scenario da operare illuminato da una minuscola telecamera e facendo passare strumenti appena più spessi di un ago attraverso due piccolissimi fori nel torace. Ora Paxton è a casa, sta bene e si alimenta normalmente".

"Era un caso-limite - specifica il dr. Chiarienza -. Siamo riusciti a riattaccare i due monconi lontani uno dall’altro 5 centimetri. Sono quelle soddisfazioni che fanno andare avanti nonostante le difficoltà".

"Tanta professionalità, capacità di collaborare, e soprattutto tanta cura e umanità. Questo hanno dimostrato l'equipe del dr. Chiarienza e i colleghi degli ospedali emiliani con cui si sono coordinati i nostri specialisti!", conclude Zaia.

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