VOCE
Economia
01.10.2021 - 09:00
Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Interporto Rovigo
Una società in salute, che per il terzo anno consecutivo ha chiuso il bilancio in attivo (e con un crescendo di utili nonostante i pregressi della precedente gestione a cui fare fronte) e che ora si trova nelle condizioni di rilanciare ulteriormente le proprie attività guardando al futuro con ottimismo avendo consapevolezza delle proprie possibilità nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
E’ la storia di Interporto Rovigo, che nel volgere di pochi anni è passata dalla condizione di società da alienare a quella di partecipazione strategica e di sbocco naturale della futura Zes. Un ruolo riconosciuto dalla Regione e dai soci, e di cui ieri il presidente Primo Vitaliano Bressanin ha parlato in consiglio comunale. Un ruolo dietro al quale c’è un progetto nato a metà 2019 e che ora è entrato nella sua fase attuativa. Un progetto che prevede in rapida sequenza un consolidamento patrimoniale di Interporto, oltre ad un’implementazione della sua vocazione e della sua attività di logistica che porteranno di conseguenza ad un incremento di fatturato. Le condizioni sul tavolo ci sono tutte. E di queste ha parlato Bressanin.
La chiave di volta, come detto, è stato il riconoscimento da parte della Regione, del Comune e della Provincia dell’importanza strategica dell’Interporto di Rovigo sul territorio, soprattutto in base ai risultati positivi di questi anni. Un riconoscimento che ha dato il via all’operazione di acquisizione da parte di Interporto della società Veneto logistica, con l’impegno da parte della stessa Regione a reinvestire una cifra che si aggira attorno a 1,6 milioni di euro nell’aumento di capitale di Interporto. Una cifra che sarà destinata (insieme alle altre eventuali sottoscrizioni che arriveranno da parte dei soci) ad una serie di interventi mirati inerenti alle attività specifiche di intermodalità.
L’operazione – detta in pillole – ha riguardato la cessione a favore di Interporto Spa delle quote di proprietà della Regione detenute indirettamente in Veneto Logistica con la successiva fusione per incorporazione delle due società.
In pratica Interporto Spa acquisisce Veneto Logistica, finanziando l’operazione con risorse proprie. A questa operazione farà seguito – e siamo in questa fase – l’aumento di capitale (già approvato in Assemblea straordinaria) a cui la Regione (attraverso Infrastrutture Venete, come autorizzato dalla Legge di Stabilità regionale per il 2021) parteciperà in maniera consistente. Insomma: la Regione ha dimostrato di credere nell’Interporto di Rovigo ed è pronta ad investire circa un milione e 600mila euro (a cui come è detto si aggiungeranno eventualmente quelli degli altri soci, fino ad un massimo di 3 milioni di euro) che saranno destinati all’effettuazione di una serie di interventi strategici di ottimizzazione della struttura “per l’aumento dello stoccaggio agroalimentare del magazzino granaglie, la sistemazione straordinaria sia degli uffici che degli impianti di carico e scarico della merce, l’acquisizione di un nuovo locomotore green, l’ampliamento della linea antincendio dei piazzali e della banchina di attracco, la sistemazione delle linee ferroviarie interne per il programmato incremento del traffico merci ferroviario del 50%”.
Un cambio di passo deciso, dato da una gestione manageriale che ha trasformato Interporto in una una vera impresa che si occupa di logistica, deposito, movimentazione e trasporto merci, sviluppo di nuove banchine lungo l’idrovia e di nuove aree di stoccaggio a fronte di una serie di necessità logistiche legate anche all’acquisizione di nuove commesse legate ai contratti stipulati con multinazionali e alle richieste di numerose società di usufruire dei servizi di Interporto (a partire dal settore agroalimentare, e-commerce e industriale).
“Recentemente - spiega Bressanin - abbiamo messo a disposizione due nuovi magazzini per Amazon e chiuso nuovi contratti. E sono sempre di più le imprese che chiedono di poter usufruire dei nostri servizi. Per questo abbiamo anche bisogno di nuovi spazi per dare risposte certe. Investimenti che potranno incrementare lo sviluppo dell’intero sistema interportuale di Rovigo e farlo diventare sempre più un polo nazionale della logistica. Per questo obiettivo non ci si deve fermare, ma dobbiamo studiare, ampliare, specializzare e investire, come deve fare un’impresa. Servono banchine moderne e nuovi magazzini”. E l’operazione verrà supportata con l’aumento di capitale da parte dei soci.
In quest’ottica si inserisce anche la possibile acquisizione del Porticciolo, ovvero dell’approdo turistico adiacente all’Interporto che da anni versa in stato di abbandono.
L’intenzione è quella di intervenire con un piano di rivalorizzazione e di gestione per il rilancio della struttura. Un’operazione importante dal punto di vista economico ma soprattutto per la valorizzazione del territorio anche dal punto di vista turistico e della navigazione interna. Il Canalbianco, che è navigabile 365 giorni all’anno da Mantova fino al delta (e dal delta a Chioggia, Venezia e Ravenna) è infatti un asse sul quale si stanno sviluppando forti interessi non solo dal punto di vista della logistica ma anche della croceristica su acque interne: un mercato che per Rovigo – e non solo – potrebbe rappresentare una svolta per una reale valorizzazione commerciale e turistica del territorio.
Il dibattito in Consiglio, che è seguito all’intervento del presidente Bressanin, è stato positivo, a conferma di come attorno a Interporto si respiri veramente un’aria... nuova, con il Comune che parteciperà all’aumento di capitale (con alcune decine di migliaia di euro) e la Lega che ha invitato il sindaco a fare di più.
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