VOCE
ULSS 5
10.11.2021 - 17:15
Accordo fatto, per le progressioni orizzontali del personale del comparto dell'Ulss 5. Una dicitura burocratica che comprende tutti i dipendenti delle aree sanitarie, infermieristiche, oss, tecniche e amministrative, esclusa la dirigenza medica e amministrativa. Per il secondo anno consecutivo, però, a fronte della firma di Cisl Fp e Uil Fpl e delle due sigle non confederali degli infermieri, Nursind e Nursing Up, non è corrisposta quella di Fp Cgil.
Se, nel 2020, a rompere lo schieramento sindacale era stato il requisito relativo alla percentuale massima di dipendenti che potessero accedere al meccanismo della progressione orizzontale - ossia il meccanismo di avanzamento economico che prescinde da "promozioni" o modifiche di ruolo e mansioni - quest'anno il "casus belli" è stato relativo all'introduzione di una prova di selezione all'ingresso.
Una sorta di "valutazione", a onor del vero, è sempre stata prevista, dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. In precedenza, però, si era sempre convenuto che, a questo fine, fosse sufficiente la scheda valutativa della quale ogni dipendente pubblico è provvisto. In sede di contrattazione interna all'azienda Ulss 5 e ai tavoli tecnici, è emerso come le direttive fossero di superare questo sistema.
Da qui la decisione di introdurre dieci domande a risposta multipla. Secondo una prima ipotesi avrebbero dovuto essere articolate su tre argomenti complessivi, poi ridotti a uno. Alla fine, come detto, l'accordo è stato trovato con tutte le sigle, anche sulla base dell'accettazione da parte della maggioranza delle Rsu, fatta eccezione per la Cgil.
Da una parte, quindi, una lettura positiva, nel senso di avere aperto la possibilità di progressione orizzontale al maggior numero di dipendenti possibili. "Cisl Fp - spiega, per esempio, il segretario Michele Roveron - ritiene che questo accordo possa dare un ulteriore risposta economica a molti lavoratori in continuità con gli accordi sottoscritti nel 2020 e poter proseguire nel 2022 in attesa di ulteriori migliorie dettate dall'atteso rinnovo contrattuale nazionale".
Lettura sostanzialmente sovrapponibile a questa quella di Uil Fpl, che ha inviato una comunicazione agli iscritti. "Il 20 ottobre 2021 è stata sottoscritta l'intesa che determina il volume delle progressioni economiche 2021, un accordo che come Uil rivendichiamo con orgoglio, perché diversamente da quanto accaduto lo scorso anno permetterà al maggior numero possibile dei dipendenti di fare un avanzamento economico che rimarrà fino alla fine della carriera lavorativa e che sarà inserito nel calcolo della pensione".
Inevitabile, secondo questa lettura, una selezione, in quanto espressamente prevista dalla normativa. "Le progressioni economiche sono una possibilità prevista dal Ccnl e regolate dalla normativa vigente, quindi sulla base di quanto stabilito dalla legge (Brunetta docet) e per effetto delle disposizioni emanate dalla ragioneria di stato, le stesse non possono superare il limite del 50% degli aventi diritto per ogni anno (dipendenti che abbiano fatto progressioni da almeno due anni) e la graduatoria di merito (rigorosamente annuale) dovrà tener conto di alcuni criteri selettivi tra cui la media delle ultime due valutazioni individuali e l'anzianità di permanenza nella fascia economica di appartenenza , oltre ai criteri competenza di trattativa aziendale".
Opposta, come detto, la lettura di Cgil, che ha attivato lo stato di agitazione.
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