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Rovigo

La soffoca e si uccide

Tragedia in centro città

Due bare che escono dall’abitazione di viale Porta Po dove Guglielmina Pasetto, classe 1950, per tutti Delfina, e Renzo Cavazza, classe 1945, originaria di Frassinelle ed ex assicuratrice lei, originario di Molinella ed ex ferroviere lui, vivevano, sono l’epilogo della tragedia familiare che ha scosso la città di Rovigo, nel primo pomeriggio del giorno dell’Epifania.

Secondo i primi riscontri, Renzo avrebbe soffocato la moglie, per poi togliersi la vita. Massimo il riserbo tra gli investigatori, così come negli ambienti giudiziari, ma la ricostruzione sulla quale si lavora è questa. Sullo sfondo ci sarebbero le difficoltà psicologiche dell’uomo: per lungo tempo avrebbe accudito la moglie, parzialmente invalida a seguito di una malattia. Per seguirla al meglio, avrebbe anche chiesto e ottenuto, all’epoca, il prepensionamento.

Il periodo del Covid, col lockdown, i timori per sé e per la moglie, paziente fragile, avrebbero acuito ulteriormente le difficoltà psicologiche dell’uomo, conducendo a questo tragico epilogo. A dare l’allarme, ieri, i nipoti, dopo che i vicini avevano segnalato di non avere ancora visto, né sentito, la coppia, con la quale i rapporti erano ottimi.

Poi, l’arrivo del Suem e dei vigili del fuoco. E le indagini prese in mano dal personale della squadra mobile e della scientifica, coordinate dal dirigente Alessandro Coltro.

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