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Crisi Ucraina

La diocesi replica a Rossini: "Siamo nella cabina di regia"

Un elenco di attività svolte dalle parrocchie e dalla Caritas in risposta alle critiche del consigliere Antonio Rossini

Incontro Vescovo Pierantonio Pavanello Edoardo Gaf

Il vescovo, Pierantonio Pavanello

La diocesi di Adria e Rovigo risponde al consigliere Antonio Rossini, che invita la chiesa di Rovigo a fare di più per l'emergenza Ucraina. "Fin dall'inizio dell'emergenza Caritas diocesana - insieme ai Comuni, ULSS 5, Ufficio Scolastico ed enti del privato sociale che si occupano di accoglienza - scrive in una nota la diocesi - partecipa alla cabina di regia convocata settimanalmente dalla Prefettura di Rovigo che ha il compito di coordinare gli interventi messi in atto per la prima accoglienza delle persone provenienti dall'Ucraina".

l Centro d'Ascolto Caritas si è da subito attivato come riferimento per l'orientamento delle persone sul territorio, a disposizione sia di privati che delle Parrocchie, telefonicamente al numero 3426088620 oppure in presenza nella sede di via Sichirollo 58.

Fondamentale in questa prima fase è infatti veicolare informazioni corrette che rispondano ai bisogni delle persone e consentire allo stesso tempo alle Istituzioni di monitorare la situazione dal punto di vista numerico e sanitario.


Rispetto al tema delle accoglienze ad oggi tre Parrocchie si sono attivate con una pronta ospitalità (Sarzano, Rivà/Ariano e Villamarzana) per un totale di 26 persone accolte (più un bambino in arrivo). Le comunità parrocchiali si sono strette intorno a questi nuclei familiari e Caritas le sta accompagnando per gli aspetti legali e sanitari, intervenendo in alcuni casi anche con contributi economici utili a far fronte ad alcune spese straordinarie. Parallelamente si stanno tenendo i contatti con le Parrocchie, i privati e le congregazioni religiose femminili che hanno manifestato la propria disponibilità ad
accogliere e che potranno essere attivati tramite Caritas in caso di necessità.

"La stessa Diocesi ha fin da subito messo a disposizione in comodato d’uso gratuito due strutture che rispondono ai requisiti di
abitabilità e che saranno prontamente attivabili qualora fosse necessario implementare la capacità recettiva del sistema di accoglienza - continua la diocesi - Molti sono i cittadini ucraini arrivati autonomamente che hanno trovato accoglienza da parenti o conoscenti. Caritas li sta incontrando attraverso il proprio Centro d'Ascolto e sta dando loro supporto in modo particolare per quanto riguarda le questioni sanitarie".


Le prime studentesse ucraine hanno iniziato a frequentare la scuola di alfabetizzazione "Vivere in Italia" che ha già ampliato il proprio orario per poter offrire accoglienza ad un numero maggiore di donne rispettando comunque tutte le attenzioni richieste dalla situazione pandemica. La scuola resta un servizio gratuito e aperto a tutte le donne; per avere informazioni o per potersi iscrivere è sufficiente contattare il numero 3534073590.

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