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CORONAVIRUS IN ITALIA

Mascherine e tamponi: prezzi non più calmierati

Con la fine dello stato d'emergenza il costo torna libero

Coronavirus: Zaia, pochi tamponi disponibili. Ce li faremo da soli

Finisce lo stato d'emergenza e finisce anche il periodo in cui il prezzo di mascherine chirurgiche ed fp2, così come i tamponi, era fissato per legge. Il rischio, quindi, è che ora si possa assistere a una esplosione dei costi di questi dispositivi e presidi medici.

A spiegare la nuova situazione è Ferderfarma, l'associazione dei farmacisti titolari, in una circolare alle associazioni provinciali e regionali.  In questo documento si spiega che "l’ordinanza che fissava il prezzo calmierato a 0,50 euro non è più applicabile a decorrere dal 1° aprile 2022". Stesso discorso per la soglia di prezzo delle mascherine Fp2, fissata a 75 centesimi l'una durante lo stato d'emergenza.

Allo stesso modo, dal 1° aprile non è più valido il protocollo d’intesa tra Ministero della Salute, Commissario per l’emergenza e associazioni dei farmacisti che rendeva obbligatori prezzi calmierati e stabiliva modalità di esecuzione dei tamponi in farmacia.

Secondo Federfarma, il Ministero della Salute sta valutando l’opportunità di prorogare alcune disposizioni del protocollo d’intesa anche successivamente al 31 marzo, specialmente per quel che riguarda i tamponi in farmacia. “Per senso di responsabilità abbiamo inviato una lettera a tutte le oltre 14mila farmacie che effettuano tamponi”, ha spiegato Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, al Sole 24 Ore, “invitando a mantenere il prezzo calmierato attuale di 15 euro per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi. Un consiglio che sono certo sarà raccolto dagli addetti ai lavori sul territorio”.

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