VOCE
LA STORIA
13.05.2022 - 09:35
Fra Luca Santato con alcuni dei suoi piccoli orfani del Mozambico, che segue ormai da anni
Da ieri è tornato a casa per raccogliere solidarietà e sostegno e realizzare questo sogno
“In ogni istante vissuto con loro ho incontrato Gesù”. Con queste parole fra Luca Santato racconta la sua esperienza vissuta assieme agli orfani che vivono lungo le strade di Maputo, capitale del Mozambico.
Santato, 46 anni originario di Badia Polesine, è un frate appartenente alla Provincia veneta dell’ordine dei frati minori cappuccini che, dopo aver vestito il saio di San Francesco, ha deciso di occuparsi dei piccoli orfani del Mozambico dove da sei anni vive e opera nella Custodia generale. In questi giorni è però ritornato nel suo Polesine per informare i propri conterranei sul suo nuovo progetto.
Dopo un primo periodo in cui ha scoperto cosa significhi vivere in Africa, ha avuto l’incontro che gli ha letteralmente cambiato la vita: ha conosciuto i con i bambini e i ragazzi orfani in due orfanotrofi situati nella città di Quelimane, capoluogo della Zambezia.
Un’esperienza intensa che ha dato a fra Luca la possibilità di conoscere le loro storie, spesso assolutamente drammatiche, ma sempre vissuta con una grande serenità di fondo. “Storie di bambini che vivono una vita quotidiana semplice, povera ma serena e veramente fraterna”, spiega lo stesso religioso.
Ed è proprio all’interno di questi due orfanotrofi che nasce il progetto per cercare di dare a questi bambini una vita migliore. “Spesso provo tanta nostalgia di quei momenti, così semplici ma pieni di significato. In ogni istante vissuto insieme agli orfani di Quelimane, ho incontrato Gesù. La luce dei loro occhi, la loro grande voglia di vivere mi hanno insegnato la potenza della Vita, che è soffio di Dio e sua volontà, per sempre. Ciò che più mi ha stupito di questi bambini orfani è stata la grande disponibilità a vivere una storia tra mille difficoltà, assurda".
"Sono convinto più che mai che sul cammino di questi bambini orfani è sempre presente la felicità e la bellezza della vita che Gesù Cristo condivide con loro ogni giorno. Personalmente, sono testimone di questa bellezza formidabile ogni giorno, ed ho il compito ed il dovere di raccontare l’intensità di queste storie vissute nella fede in Gesù”.
Dopo cinque anni vissuti a Quelimane, nel 2021 fra Luca si sposta a Maputo, capitale del Mozambico, come superiore della fraternità locale dei frati, dove continua ad incontrare i tanti bambini e ragazzi che vivono lungo le strade della capitale: bambini e ragazzi poverissimi, spesso orfani, che cercano di dare un senso alla loro vita e sopravvivere.
“Insieme ai frati della Custodia del Mozambico - continua - abbiamo quindi ideato una nuova realtà per aiutare questi bambini e ragazzi a crescere con dignità. Abbiamo in progetto di realizzare una fattoria didattica, che chiameremo ‘Fattoria della fraternità’, dove accogliere bambini e ragazzi che vivono in strada, e vivere insieme quotidianamente. Nella fattoria, noi frati ci prenderemo cura di queste giovani vite, con il lavoro della terra, l’allevamento di animali e la falegnameria, per autofinanziarsi e insegnare loro un lavoro dignitoso per il futuro”.
Ed è anche per cercare di raccogliere fondi per questo progetto che fra Luca è ritornato in Polesine: qui incontrerà quelle persone che da sempre lo seguono e lo sostengono nelle sue nobili attività. “Molti sono gli incontri che in questi giorni programmerò nella nostra provincia - conclude fra Luca - il mio progetto è molto legato al Polesine, ai polesani, alle amministrazioni, agli enti e alle associazioni che mi hanno sempre aiutato. Un legame particolare è nato anche con Smail Africa di Rovigo che sosterrà questo progetto anche inviando volontari polesani che mi aiuteranno a vario titolo”.
Fra Luca tornerà in Mozambico il prossimo 21 giugno e l’augurio è quello che possa tornarci non solo con il cuore pieno di quella forza e quella carica che solo i polesani sanno regalare e, chissà, anche con aiuti concreti per poter realizzare il suo progetto.
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