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ADRIA

“Bella ciao” dà l’addio a Vittorio

Sul feretro la bandiera rossa del Pci. Lodo: “La sua vita politica sempre al servizio dei più deboli”

“Bella ciao” dà l’addio a Vittorio

Il feretro dell'onorevole Vittorio Sega ricoperto dalla bandiera del Pci

Sul feretro la bandiera rossa del Pci. Lodo: “La sua vita politica sempre al servizio dei più deboli”

“Quella bandiera rossa avvolge veramente la vita intera di una persona che ha vissuto lotte, speranze, sconfitte, incertezze e lacerazioni ma sempre animato da una grande passione per la politica che è una cosa nobile se esercitata seguendo degli ideali e mettendosi al servizio degli altri, soprattutto dei più deboli”: sono le ultime parole dell’orazione funebre di Antonio Lodo, ieri pomeriggio nel dare l’ultimo saluto a Vittorio Sega nella casa funeraria Zanella.

La bandiera è quella del Partito comunista nel quale Sega ha militato per grande parte della vita ed è stata posta sul feretro; attorno alla bara il Tricolore italiano, il gonfalone della città il vessillo dell’Anpi, un’associazione dell’amicizia, la bandiera di Rifondazione comunista, partito nel quale ha militato nell’ultima fase, segnata da un lento ma continuo all’allontanamento dalla vita politica attiva. “Tuttavia il suo impegno - ha rimarcato Lodo - è proseguito coltivando e sviluppando la passione per il cinema, nell’Anpi e in altre attività sociali e culturali: in queste iniziative portava avanti il suo desiderio instancabile di migliorare le cose”.

Lodo ha anche ricordato una caratteristica della personalità di Sega. “Non aveva una forte preparazione culturale - ha osservato - ma sapeva attrarre a sé le personalità della cultura, a cominciare a quel giovane bohémien Elios Andreini, venuto da fuori, e probabilmente fu il primo a intuirne le grandi doti umane, culturali e politiche. Così pure seppe cogliere nel profondo sogni e speranze del mondo giovanile in agitazione negli anni Sessanta. Questa sua capacità era determinata dal fatto che lui andava al concreto delle cose, le osservava e studiava, era curioso e le verificava di persona: dalle piccole alle più importanti”.

L’intervento di Lodo è stato salutato da un lungo e caloroso applauso dei tanti presenti, accompagnato da un fraterno abbraccio con Sandro Gino Spinello e poco dopo con la vedova Lidia e il figlio Juri. Lo stesso Spinello, oltre a ricordare le principali tappe della carriera umana e politica di Vittorio, ha letto un commosso pensiero di ringraziamento dei familiari. Presenti tantissimi esponenti del mondo della sinistra adriese e polesana, giovani e meno giovani, in prima fila anche il sindaco Omar Barbierato accompagnato dal presidente del consiglio comunale Francesco Bisco, presente anche l’ex sindaco Massimo Barbujani. Nel suo breve intervento Barbierato ha ricordato i pochi ma significativi incontri avuti con Vittorio, mentre Emanuela Finesso ha ricordato l’esperienza vissuta nel circolo del cinema.

La cerimonia funebre si è conclusa sulla note di “Bella ciao” con momenti di sincera e profonda commozione. Gli interventi di Spinello, Barbierato, Lodo e Finesso, insieme al saluto dei familiari, meriterebbero di essere raccolti in un libro da consegnare alla biblioteca comunale: insieme all’addio a Vittorio, a pochi giorni da quello di Elios, quei discorsi sono stati un de profundis sulla sinistra adriese e polesana.

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