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PESCA

Caro gasolio e stipendio tagliato: "Così non ce la si fa"

La difficile situazione dei lavoratori del mare

Pesca in acque croate, sequestrato peschereccio

“Il 'caro gasolio' ha investito in pieno tutto il settore della Pesca anche nel nostro Delta, producendo effetti drammatici sia per le imprese che per i lavoratori ed è necessario, pertanto, porre attenzione al dramma sociale che potrebbe scaturire da questa difficile situazione, considerando inoltre, dopo quasi due anni di pandemia, con tutte le drammatiche conseguenze che tutti conosciamo, nel mese di maggio molti pescatori hanno visto ridotto il loro reddito in busta paga a causa dello 'sciopero' proclamato dagli armatori per protestare contro il 'caro gasolio'".

Lo spiega Mauro Baldi, segretario generale della di Flai Cgil Pesca di Rovigo. "Se la protesta è da ritenersi giusta - prosegue la sua comunicazione - altrettanto non lo è stata per i dipendenti, in quanto, non essendo stati 'sbarcati' dovevano veder riconosciuto in busta paga il Minimo Monetario Garantito (Mmg) per coprire le giornate di fermata involontaria, giornate che alla Flai Cgil di Rovigo, risultano essere scoperte, con il conseguente decurtamento dello stipendio del mese di maggio".

"È altrettanto giusto ricordare che in questi ultimi giorni, sono state concesse e rese operative alle imprese come sovvenzioni e messi a disposizione dal Mipaaf, attraverso il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura 20milioni di euro e sulle spese effettuate nel primo trimestre di quest’anno per l’acquisto del carburante un credito d’imposta del 20%. Mentre a livello europeo, nel contesto delle programmazioni del Feamp 2014-2020 e del Feampa 2021-2027, sono stati, inoltre, previsti interventi specifici a sostegno del settore della pesca".

"Probabilmente tutto questo non sarà sufficiente, ma può essere una piccola boccata d’ossigeno per le imprese della pesca del nostro Polesine. Pertanto ritengo utile ed auspicabile che tali provvedimenti abbiano un’applicazione tempestiva, oltre all’estrema necessità di individuare forme di sostegno a favore dei lavoratori e delle lavoratrici che, al pari delle imprese, stanno subendo gli effetti negativi della crisi".

"Non c’è nulla, infatti, per chi, in questi mesi, ha partecipato attivamente alle manifestazioni degli imprenditori, per chi ha subito le serrate per salvaguardare il proprio posto di lavoro, per chi, come più volte evidenziato, partecipa in prima linea e subisce tutte le perdite. Ed è per tutto questo che la Flai Cgil ha chiesto, nei giorni scorsi, l’apertura di un tavolo di confronto con il Ministero del lavoro per discutere di questi temi delicati e per approntare soluzioni concrete ed immediate a sostegno del reddito dei pescatori".

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