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LA GRANDE SICCITA'

E' strage di vongole, economia in crisi

“La moria sta mettendo in ginocchio anche il turismo e il settore della ristorazione”

E' strage di vongole, economia in crisi

“La moria sta mettendo in ginocchio anche il turismo il settore della ristorazione”

Vongole completamente vuote, morte a causa delle alte temperature e della conseguente pessima qualità dell’acqua. Una moria lenta e continua che preoccupa gli allevatori, che monitorizzano costantemente la situazione, nella speranza di un miracolo .

“Siamo andati a verificare qualche giorno fa, la situazione è sicuramente preoccupante. Una percentuale di circa il 20-30% di vongole è già morta - conferma Denis Mantoan, presidente della cooperativa Albarella e allevatore -  Per il momento le perdite sono contenute, ma solo perché siamo in forza d’acqua e la marea corre velocemente. Ma questa marea si alterna alla marea di morto, prevista per la prossima settimana, quella può rappresentare un problema”.

Il dramma della moria di vongole è causata non solo dall’estrema siccità di questi mesi e dalla condizione estrema delle acque stagnanti, ma anche da una mancata manutenzione, passata, delle lagune. “Al momento non c’è ricircolo nella laguna di Caleri, a causa della sabbia che si è depositata nel tempo questa è praticamente chiusa - aggiunge - In Marinetta al momento c’è ricircolo ma le mareggiate continuano a portare al suo interno sabbia”.

A peggiorare la situazione la terribile qualità dell’acqua. “Stiamo convivendo con il fenomeno dell’acqua bianca, oltre ad una salinità molto alta - specifica - Le acque bianche si formano quando le alghe marciscono e si creano depositi organici. I valori si alterano e fanno sbiancare l’acqua e di conseguenza manca l’ossigeno sia per il pesce che per le vongole. I pesci, volendo, si possono spostare, possono scappare ma purtroppo le vongole no, e muoiono”.

Sulla drammatica situazione è intervenuto anche l’assessore di Porto Viro Michele Capanna, chiedendo immediati interventi. “La moria delle vongole sta mettendo in ginocchio il settore della molluschicoltura, il turismo e anche il settore della ristorazione - spiega Capanna - A peggiorare il problema è anche il caro carburante, con i prezzi della benzina per la pesca fortemente aumentati. Chiediamo quindi opere di difesa a mare, per scongiurare l’entrata della sabbia dalle mareggiate. La sabbia abbassa il livello dell’acqua e a volte, in caso di bassa marea, le vongole si ritrovano fuori, esposte al caldo e al sole. Questi fattori, uniti alle temperature di questi mesi e alla elevata salinità stanno determinando questa grave moria. Ma scavare non è sufficiente, servono barriere all’ingresso delle lagune”.

Gli allevatori chiedono quindi aiuti concreti, ora ma anche per il futuro. “Bisogna stanziare più fondi per la manutenzione ordinaria della laguna - prosegue Mantoan - Sono stati fatte delle opere in passato ma sono anni che non si scava in maniera efficace all’interno delle lagune. Ovvio, a madre natura non possiamo andare contro, ma con una manutenzione periodica il problema si poteva almeno arginare”. Un dramma diffuso in ogni allevamento del territorio del Delta del Po. “Dietro di essa c’è una diffusa preoccupazione, economica ma anche sociale, perché l’emergenza rischia di tramutarsi in una grave crisi di posti di lavoro - prosegue - noi siamo una cooperativa con 40 soci, ma per fortuna 1 solo dipendente. Ma il Consorzio Delta Nord conta 110 soci, con 350 addetti solo tra la laguna di Rosolina e Porto Viro. Se aggiungiamo gli altri soci degli altri consorzio si parla di migliaia di allevatori, in termini numerici è davvero una crisi importante e molto preoccupante”.

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