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“I nostri bimbi non sono pacchi”

Non tutti saranno accettati all'asilo nido, scoppia la proteste delle famiglie

“I nostri bimbi non sono pacchi”

“I bambini, soprattutto i più piccoli, non sono pacchi che li puoi portare di qua o di là”: è quanto mandano a dire all’assessore ai servizi sociali Sandra Moda alcuni genitori dei bambini che frequentano l’asilo nido di via Bettola. L’assessore è sempre più nella bufera dopo le parole pronunciate, forse con leggerezza, il 15 giugno scorso in occasione della festa di fine.

Sandra Moda ha informato che non tutte le domande per l’anno educativo 2022/23 saranno accolte perché le richieste sarebbero superiori di un ben 30% rispetto ai posti disponibili. Pertanto, secondo i dati ufficiosi riferiti da alcuni genitori, dai 15 ai 20 bambini dovranno trovare un’altra soluzione e non sarà facile visto che le iscrizioni sono chiuse ovunque.

“I bambini non sono pacchi - insistono i genitori - prima di tutto c’è da rispettare la continuità educativa. In questa fase delicatissima della loro età ogni punto di riferimento è prezioso: l’ambiente, le educatrici, i compagni con i quali cominciano a crescere e a prendere conoscenza con il mondo. Dispiace che l’assessore, solitamente molto attenta e sensibile, abbia trattato i nostri piccoli come dei numeri. Sicuramente ogni famiglia ha le proprie esigenze e necessità, ma crediamo che al primo posto vada messo l’interesse dei bambini: questa è la funzione della scuola pubblica, dall’asilo nido all’università”.

I problemi tuttavia non finiscono qui. “E’ stato a dir poco sorprendente apprendere dalla voce dell’assessore - proseguono i genitori - che non veniva più garantito il posto ai già frequentanti, dopo che le iscrizioni erano chiuse da 15 giorni. Siamo a fine mese e ancora non sappiamo chi potrà accedere e chi no. Francamente è una situazione inaccettabile”.

Si accende anche lo scontro politico. Il capogruppo dem Sandro Gino Spinello ha immediatamente presentato un’interrogazione urgente per chiarire due punti fondamentali. Primo, perché “la giunta non ha ritenuto opportuno adottare un proprio atto deliberativo attraverso il quale dovevano essere fissati i criteri per l'ammissione alla frequenza dei bambini cosi come previsto dall'art. 4 del nuovo Regolamento di gestione approvato dal consiglio comunale il 20 aprile scorso”; secondo perché “ha ritenuto, invece, di lasciare inalterati i criteri approvati dalla Giunta Barbujani con delibera del 5 ottobre 2016”.

Spiega Spinello: “Nell’ultimo regolamento sono state introdotte norme che garantiscono la trasparenza dei criteri di ammissione, la pubblicità della lista di ammissione e la possibilità di presentare ricorso qualora non si ritengano applicati correttamente i criteri. Questi criteri sono predisposti dalla giunta attraverso una propria delibera. Delibera che logicamente dovrebbe essere resa pubblica prima dell'inizio della raccolta delle domande di ammissione (il termine per le domande è scaduto il 31 maggio, ndr). Non è stato così, nel frattempo le domande sono state accettate, non è stata fatta ancora graduatoria di merito, i genitori a tutt'oggi non sanno se i loro bambini saranno ammessi o meno alla frequenza, le proteste legittimamente stanno montando. Si tratta di un ulteriore e grave infortunio della giunta civica che purtroppo si scarica sui bambini e sulle loro famiglie”.

Pertanto la questione approderà nel prossimo consiglio comunale.

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