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LA GRANDE SICCITA'

Via ai piani d'emergenza, arriverà un commissario

Il Po sempre più in secca, e dal grande fiume affiora un altro vecchio relitto sommerso

Via ai piani d'emergenza, arriverà un commissario

Il Po sempre più in secca, e dal grande fiume affiora un altro vecchio relitto sommerso

La siccità non si ferma. E le sporadiche piogge non riescono minimamente ad attenuare la secca dei fiumi e l’aridità di terreni che sembrano avvicinarsi allo spettro della desertificazione.

E la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo si avvicina sempre più tanto che in una bozza si parla della possibile nomina di un commissario per gestire l’emergenza siccità e adottare i primi provvedimenti per tutelare la risorsa idrica.

D’altra parte le temperature sono sempre più alte, sono questi i giorni dei picchi di calore, e l’agricoltura ne paga le conseguenze. Le singole regioni intanto hanno inviato al ministero alcune proposte per la dichiarazione dello stato d’emergenza. Lombardia ed Emilia Romagna, lo hanno già presentato mentre stanno per farlo anche Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Secondo alcune indicazioni Il presidente del Consiglio Mario Draghi lunedì prossimo dovrebbe dare il via ai piani di emergenza regionali. Inoltre, il decreto legge siccità, ovvero quello che contiene le misure di contrasto alla scarsità di acqua e il potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche, dovrebbe istituire un commissario straordinario per affrontare questo problema. Questo provvedimento sarà la settimana prossima sul tavolo del Consiglio dei ministri.

E d’altra parte è stata l’Anbi a lanciare l’Sos idrico. L’associazione che riunisce i consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue ha evidenziato lo svuotamento progressivo dei laghi a causa della poca neve caduta in inverno. Inoltre ha segnalato come Il basso livello del Po sia ancora molto grave, e per questo l’Autorità di bacino ha chiesto una riduzione del 20% dei prelievi irrigui, per contrastare la risalita del cuneo salino. L’incubo del razionamento diurno dell’acqua si fa sempre più vicino anche perché per i prossimi giorni le previsioni meteo annunciano ancora caldo e siccità.

E intanto il livello del fiume Po continua a scendere e a mostrare vecchi ponti e relitti. E così dopo il vecchio ponte di barche emerso nei giorni scorsi davanti a Castelnovo Bariano, l’altro giorno da fiume è spuntato un vecchio relitto. Un barcone finito sott’acqua chissà quanti anni fa. Il resto dell’imbarcazione è affiorato nel tratti di Po che bagna il territorio di Regio Emilia.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    02 Luglio 2022 - 08:03

    un commissario per il po...che potra' fare? l'unica cosa certa,sara' il suo compenso.

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