VOCE
ADRIA
05.07.2022 - 11:00
Il capogruppo Sandro Gino Spinello: “Nel 2021 sono state presentate solo 59 domande”
“Errare humanun est, perseverare diabolicum”: il noto detto latino viene rilanciato dal circolo adriese del Partito democratico a fronte del netto rifiuto da parte della giunta civica a fronte delle proposte dem sull’assegnazione dei contributi per lo sgravio della Tari. “I civici hanno voluto andare avanti con i loro criteri - si legge in una nota dem - anche se questo si ripercuoterà ancora una volta negativamente sulle attività in maggiore difficoltà”.
Rilanciando quando dichiarato in consiglio comunale dal capogruppo Sandro Gino Spinello, il Pd ricorda che “sono state solo 59 su circa 970 le utenze non domestiche che hanno presentato domanda per ottenere sgravi sulla tassa rifiuti 2021. La giunta ha stabilito che aveva diritto al 30% di sconto chi era stato obbligato a chiudere l’attività durante la pandemia, al 20% chi ha subito una restrizione nell'orario, al 20% chi riusciva a dimostrare una diminuzione del reddito di almeno il 30% rispetto all'anno precedente. Visto che il governo ha messo a disposizione per la copertura Tari circa 189mila euro, la giunta ha deciso di coprire per intero la spesa per la tassa a queste 59 aziende e, nonostante ciò, sono avanzati oltre 110mila euro".
"Nel frattempo il Governo Draghi con proprio decreto ha stabilito che: i 110mila euro avanzati dovranno essere utilizzati per lo sgravio Tari 2022 e per gli anni precedenti; può presentare domanda anche chi non l’ha fatto nel 2021; può presentare richiesta di rimborso anche chi non è in regola con i pagamenti degli anni precedenti”.
Alla luce di queste nuove norme nazionali, il Pd ha proposto che “sia ammesso a fare domanda chi non l’ha fatto per il 2021 anche se non in regola con i pagamenti; che per questa categoria di utenze siano ripristinati i criteri già in vigore per il 2021 e questo perché, nel frattempo, la giunta civica li ha tolti dai criteri utilizzati per aver diritto allo sgravio, vale a dire quelli relativi all'obbligo di chiusura e alla restrizione di orario; che, come lo scorso anno, qualora restassero somme residue, queste vadano ripartite, in via prioritaria, tra quelle attività che nel 2021 non hanno avuto niente pur essendo portatori di diritto”.
Conclude Spinello: “Lo sgravio Tari rischia di diventare un privilegio per pochi”.
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