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PORTO TOLLE

Campi ustionati o devastati, il Comune chiede lo stato di crisi

Si spera così di potere dare un ristoro agli agricoltori

Campi ustionati o devastati, il Comune chiede lo stato di crisi

Il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli

Porto Tolle chiede lo stato di crisi. Il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, attraverso la polizia locale, ha fatto richiesta alla Regione per ottenere l’attivazione dello stato di crisi dovuto alla siccità. A seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri del 4 luglio scorso riguardo “l’emergenza siccità”, il Comune di Porto Tolle si è rivolto alla Regione per chiedere l’attivazione dello stato di crisi che consentirebbe di accedere alle economie destinate al Veneto, pari a 4,8 milioni di euro.

“Abbiamo ritenuto fondamentale attivarci immediatamente per richiedere un sostegno utile a diversi scopi: contrastare i danni provocati dal cuneo salino, fornire assistenza alla popolazione interessata dalle problematiche legate all’idropotabilità, e dare ristoro al settore dell’agricoltura seriamente compromesso”, spiega Pizzoli.

Secondo le prime stime di Coldiretti “il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni di mais e di foraggi che servono all’alimentazione degli animali, e del frumento duro per la pasta. E’ in diminuzione anche la produzione di frumento tenero, di riso, della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, di cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove si allargano le zone di “acqua morta”, con assalti di insetti e cavallette che devastato i campi”.

“Sono molteplici le segnalazioni ricevute dai nostri agricoltori e dagli acquacoltori, che denunciano produzioni quasi dimezzate. Nel caso di cozze, vongole e ostriche, sono state segnalate anche variazioni del gusto per via dell’elevata salinità delle acque delle lagune. La situazione va tenuta sotto controllo, ma per farlo necessitiamo di supporto economico per attuare tutte le precauzioni necessarie e ristorare gli operatori del settore primario portotollese”. Un’agricoltura messa in ginocchio, oltre che dalla siccità, anche da sporadici ma violenti eventi meteorologici, con chicchi di grandine delle dimensioni di palline da ping pong che si sono abbattuti sulle colture, provocando ulteriori gravi perdite.

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