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LA GRANDE EMERGENZA

Non c'è energia: al via coprifuoco e blocchi al termostato

Il Governo lancia un severissimo piano di razionamento e contenimento del consumo energetico

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Un piano severo di contenimento del consumo energetico, fatto di limiti al riscaldamento, riduzione del periodo di attività dei locali, sino al vero e proprio coprifuoco. E' quello che si appresa a varare il Governo, in vista di un autunno che si suppone decisamente problematico, dal punto di vista dell'approvvigionamento energetico.

Il Governo pensa addirittura al coprifuoco per negozi (alle 19) e locali (alle 23). Per ora si tratta di un piano che dovrebbe scattare nel caso di ulteriori tagli alle forniture del gas. Secondo i calcoli con il razionamento residenziale si può arrivare a risparmiare il 20% del gas che arriva dalla Russia. Che preveda anche i tagli al riscaldamento degli uffici pubblici.

Nelle case questo piano di emergenza prevede la temperatura dei termosifoni ridotta di 2 gradi e paletti sugli orari; coprifuoco sull’illuminazione in casi estremi; taglio all’illuminazione dei lampioni nelle città e nei musei (fino al 40%); chiusura anticipata degli uffici pubblici; riduzione del riscaldamento a 19 gradi negli uffici pubblici; chiusura anticipata dei locali privati (alle 23); chiusura anticipata dei negozi (alle 19); riduzione del gas e delle elettricità alle imprese “interrompibili”.

Il piano prevede anche un maggiore utilizzo dell’energia derivata dal carbone. E le estrazioni di gas dalle piattaforme con le trivellazioni. La riduzione delle temperature nelle case riguarda il periodo invernale, mentre in estate potrebbe arrivare un limite all’uso dell’aria condizionata in casa fino a 27 gradi. Il taglio dell’illuminazione potrebbe toccare in primo luogo gli illuminamenti esterni delle case private e quelli condominiali. Mentre la questione del coprifuoco dei locali pubblici è ancora aperta.

Secondo il piano città il taglio dell’illuminazione pubblica arriverà al 40%. Ovvero solo un lampione su due rimarrà acceso di notte. In casi estremi si pensa di ridurre l’orario degli uffici pubblici alle 17,30. In parte l’austerity è già scattata: dal primo maggio scorso e fino al 30 aprile 2023, le temperature negli uffici pubblici non potranno essere superiori ai 19 gradi di inverno e inferiori ai 27 d’estate. Il coprifuoco dei locali e dei negozi costituirebbe il passo ulteriore. Gli esercizi commerciali serrerebbero le saracinesche alle 19, e questo dovrebbe valere anche per quelli che vendono beni alimentari ma non per le farmacie. I locali pubblici avrebbero il coprifuoco alle 23. Questa nuova regola sarebbe valida per bar, ristoranti, pub e discoteche.

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Commenti all'articolo

  • Nik12

    11 Luglio 2022 - 12:08

    E poi a Roma se ne sbattono

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