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CRISI DI GOVERNO

I sindaci polesani: "Mario, resta!"

Le motivazioni di quanti hanno sottoscritto l'appello

"Salute, ambiente, tasse e scuola: così voglio cambierò l’Italia"

Il premier Mario Draghi

Da destra e da sinistra passando per i civici, con l’eccezione soltanto di Fdi, i sindaci si appellano a Draghi: “Resta”. Tra i mille primi cittadini che, da tutta Italia, hanno firmato l’appello al presidente del consiglio per proseguire la propria esperienza di governo, ce ne sono anche alcuni polesani.

A coordinare la raccolta firme in calce all’appello è Sondra Coizzi, primo cittadino di Occhiobello e difficilmente incasellabile politicamente se non attraverso il ricorso alla definizione di “civica”. Di certo hanno già aderito il primo cittadino di Rovigo Edoardo Gaffeo (civico di centrosinistra), e i colleghi di Polesella Leonardo Raito (centrosinistra) e di Taglio di Po Layla Marangoni (tesserata, invece, a Forza Italia), ma anche Anna Marchesini di Melara.

Ma è la stragrande maggioranza dei primi cittadini del Polesine a dirsi favorevoli alla permanenza di Draghi a palazzo Chigi. Rivendicando, intanto, l’esigenza di stabilità ma guardando anche ai fondi del Pnrr e ai tanti progetti che hanno in testa e che dovranno essere finanziati dal maxiaiuto europeo di cui, in qualche modo, Draghi è garante.

Certo, non mancano i contrari: gli esponenti di Fdi (in Polesine il partito della Meloni esprime due sindaci: Rigotto a Villanova Marchesana e Mantovan a Porto Viro), e qualcuno, come il sindaco di Fratta Giuseppe Tasso, da poco confermato, manifesta freddezza sulla vicenda lasciando intravedere che, in fondo, un presidente del consiglio vale l’altro. Ma la vulgata prevalente è senza dubbio pro Draghi.

Il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo spiega: “Ho firmato convintamente questo appello. Auspico che ci sia presto una soluzione per questa crisi che è dannosa per le sorti del Paese. Abbiamo di fronte scadenze impellenti, e ci serve un governo in carica per affrontare la crisi energetica alle porte e i progetti del Pnrr. Senza governo, centrare questi obiettivi è impossibile”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Leonardo Raito, da Polesella: “E’ doveroso in questo momento sostenere Draghi, che è l’uomo con il più alto livello istituzionale che l’Italia può esprimere a livello internazionale. Dalla stabilità passa il rilancio del Paese: dobbiamo sfruttare il Pnrr e fare le riforme che l’Europa ci chiede per darci le risorse. Draghi è la polizza sulla vita dell’Italia ed è fondamentale sostenerlo”.

Nell’Alto Polesine, Anna Marchesini, sindaco di Melara, spiega: “Ho firmato con decisione e convinzione l’appello. In un momento come questo, dopo il Covid e la guerra in Ucraina, una crisi di governo è del tutto fuori luogo e inopportuna. Noi sindaci non ne capiamo davvero il senso”.

A pochi chilometri di distanza, Lara Chiccoli, primo cittadino di Bergantino aggiunge: “Non entro nel merito della firma sull’appello, ma dico solo che non possiamo perdere un’occasione importante quale è il Pnrr”. Infine il “civico” Nicola Zanca, di Gaiba: “Ho firmato l’appello. Siamo in una fase delicata e ci serve stabilità”.

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