VOCE
L’EMERGENZA
22.07.2022 - 08:02
Zanzare infette a Ficarolo e un volatile malato in città. L’Ulss: “Ma la prevenzione funziona”
Il West Nile colpisce duro nel Veneto, ma “grazia” - per il momento, e per fortuna - il Polesine.
Continua a salire il bilancio delle vittime riconducibili all’encefalite causata dal virus del West Nile, trasmesso dalle zanzare. Soltanto nella giornata di mercoledì, infatti un uomo di 77 anni è deceduto all’ospedale di Schiavonia mentre la settimana scorsa un 83enne è morto nel reparto di geriatria a Piove di Sacco. Due le morti sospette anche nel Trevigiano, sempre mercoledì: un 73enne con significative comorbidità deceduto in seguito a malattia neuroinvasiva ed un 87enne residente a Salgareda, anch’egli con patologie concomitanti.
A Copparo, nel ferrarese ma a due passi dal Polesine, un 88enne è morto all’ospedale di Cona “per una grave forma di encefalite che, come confermato dalle indagini di laboratorio, è riconducibile al virus West Nile” - ha comunicato l’azienda ospedaliera della città emiliana.
Nessun caso, almeno per il momento, invece, nel territorio polesano. A confermarlo è proprio l’Ulss 5 Polesana che già dai primi giorni di maggio ha iniziato la campagna di monitoraggio e di prevenzione.
“Nei giorni scorsi è stata segnalata la presenza del virus West Nile in un campione di zanzare catturate nel territorio provinciale”, conferma Alberto Rigo, direttore sanitario dell’Ulss 5 riferendosi alla positività confermata dal report di Resolve Veneto nel pool di zanzare catturato a fine giugno a Ficarolo. Un’altra positività è stata rilevata negli stessi giorni su un uccello selvatico catturato a Rovigo città. Segno che zanzare infette sono comunque presenti nel nostro territorio.
“La buona notizia, però, è che per il momento non ci sono casi confermati di persone colpite dal virus West Nile”, aggiunge Rigo.
La febbre del Nilo, o virus West Nile, è diffuso principalmente in paesi come Africa e Asia Occidentale ma negli ultimi anni è arrivato anche in territorio italiano, soprattutto nelle zone del nord. La sua trasmissione avviene, per l’appunto, tramite la puntura di una zanzara infetta e può trasmettersi agli esseri umani.
“L’assenza di persone colpite potrebbe essere imputabile al fatto che è stata fatta una buona campagna di disinfestazione - spiega Rigo - nonostante la presenza di queste zanzare nelle trappole il virus non è fortunatamente passato agli esseri umani”.
Una campagna annuale, quella di disinfestazione, iniziata tempestivamente, e che ha permesso di monitorare la presenza di questo piccolo, ma pericoloso, insetto ed evitare vittime come accaduto in anni passati. “I protocolli erano stati attivati già nei primi giorni di maggio e, come ogni anno, si basano anche su valutazioni delle condizioni climatiche - continua il dottor Rigo - proseguiranno, con cadenza regolare fino al mese di settembre. Anche quest’anno Ulss e istituzioni stanno facendo un ottimo lavoro e questo ha permesso di essere a casi zero. Rimane però fondamentale che anche i cittadini contribuiscano ad evitare la diffusione di queste zanzare, con semplici gesti e attenzioni quotidiane”.
Oltre all’attività di disinfestazione larvicida ordinaria delle caditoie, dei fossati e altri ristagni d’acqua sulle aree pubbliche del territorio di competenza dell’Ulss 5 anche le amministrazioni comunali sono intervenute con un programma di disinfestazione con adulticida sulle aree verdi comunali, che a Rovigo città è stato portato avanti in concomitanza con il dipanarsi del calendario delle manifestazioni pubbliche all’aperto, organizzate direttamente o patrocinate dal Comune.
L’invito ai cittadini è comunque quello di riparare tutto ciò che può causare raccolta e ristagno d’acqua, trattare tombini privati e qualsiasi altro luogo di raccolta d’acqua temporanea con larvicidi; introdurre pesci in vasche e fontane; chiudere, con coperchi o con teli di plastica, i bidoni e i recipienti che non possono essere spostati; eliminare i sottovasi o svuotarli regolarmente con cadenza settimanale; controllare periodicamente il giardino alla ricerca di eventuali raccolte di acqua; usare le zanzariere e repellenti cutanei avendo cura di proteggersi anche, e soprattutto, all’aperto.
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