VOCE
CRISI DI GOVERNO
23.07.2022 - 10:57
“No, guardi, niente ferie: sono in ufficio, e sono anche piuttosto incazzato”.
Giordano Riello, imprenditore di successo e già presidente dei Giovani di Confindustria Rovigo, guarda al futuro con preoccupazione. “Qui stiamo rischiando grosso, non è soltanto uno dei tanti governi che cade. Siamo in un contesto di estrema difficoltà, e il peggio deve ancora venire: vedo un 2023 e un 2024 molto a rischio, pericolosi dal punto di vista economico e sociale”.
Riello, partiamo dall’inizio: come ha “letto” questa crisi politica?
“Se dovessi dire che sono solo dispiaciuto direi una bugia. E’ stata la mortificazione del mondo delle imprese, di tutti i cittadini e di tutte le persone che si alzano la mattina, in questo periodo di complesse difficoltà, per portare a casa la pagnotta”.
Descrive un momento di estrema difficoltà.
“Ma per forza: le famiglie hanno sempre meno capacità economiche, il costo dell’energia è alle stelle, la benzina è sopra i due euro nonostante lo sconto di 30 centesimi, finché durerà. La situazione industriale è tragica: qui non arriva il materiale, nemmeno pagandolo a prezzi folli. Guardi, ho appena ricevuto la conferma per un ordine di microprocessori per la mia azienda, sa quando me li consegneranno?”.
Quando?
“Il 26 marzo 2049. Sì, tra 25 anni. E’ una follia. Siamo un passo dal blocco delle linee produttive, per mancanza di materie prime. Sento molti imprenditori che già pensano ad aprire procedure di cassa integrazione, non perché i portafogli siano vuoti ma perché non c’è il materiale per lavorare. E il 2022 ancora sta andando bene perché stiamo lavorando sugli ordinativi di sei o 12 mesi fa. Se guardiamo gli ordinativi del giugno appena concluso rispetto a quello del 2021 registriamo un meno 20, meno 30%. Numeri che si rifletteranno in maniera violenta sul 2023 e anche sul 2024. E intanto Roma si dimostra ancora una volta completamente scollegata alla realtà, a chi produce, a chi lavora”.
Ha apprezzato il lavoro del governo Draghi?
“Può stare simpatico o meno, ma bisogna riconoscere che stiamo parlando di un premier che gode di altissima considerazione a livello internazionale. Mandarlo a casa così è assurdo. Anzi: vuol dire sacrificare sull’altare del proprio egocentrismo un intero popolo. Un atteggiamento criminale: lo scriva chiaramente. E tutto soltanto per vendette personali”.
Si è fatto un’idea di chi sia il responsabile politico di questa crisi?
“Le colpe sono chiare, inutile nascondersi. La più grande ce l’ha Giuseppe Conte: ci ha messo lui in questa situazione, mettendo a rischio l’esecutivo. Ma poi c’è anche il centrodestra. Dire che hanno fatto una sciocchezza è poco. E’ stata una mossa gravissima”.
Non è per niente tenero con il centrodestra.
“No, io dico solo che chi ha le colpe ne deve rispondere. Glielo dico in latino, citando Seneca: bonis nocet qui mails parcet. Nuoce ai buoni chi perdona i cattivi”.
Scusi, ma non è un bene tornare alle urne in tempi così celeri e dare all’Italia un governo, ci si augura, stabile?
“No. In primis perché vorrei capire quale presidente del consiglio possa avere più capacità e autorevolezza di Draghi. Direi nessuno, ed è un dato oggettivo. Draghi garantiva stabilità finanziaria agli occhi degli investitori e delle Borse. Dava stabilità al Paese: aumento dello spread e diminuzione del rating lo dimostrano. Stiamo bruciando miliardi di capitali industriali, e non ce lo possiamo proprio permettere”.
Crede ci siano rischi per i fondi del Pnrr?
“I soldi ci arrivano sulla base dei progetti messi in campo dal governo. Se non c’è una guida chiara, e un’affidabilità, chiaramente l’Europa non eroga i finanziamenti. Oltre al Pnrr sono preoccupato anche per tutti gli strumenti che il governo aveva messo in campo sul fronte del potere d’acquisto e che ora rischiano il blocco se non un drastico rallentamento. Che poi i partiti non dicano di aver voluto andare al voto per il bene dell’Italia. Sa invece cosa penso ci sia sotto?”.
Cosa?
“Guarda caso si voterà proprio il giorno stesso in cui i parlamentari uscenti matureranno il vitalizio. Un grande statista diceva: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Intanto, mentre la politica gioca con le proprie vendette, cittadini e imprese fanno la fine del topo”.
Riello, dica la verità: nessuno le ha chiesto di candidarsi?
“Io sono un uomo di fabbrica, difficile farmi schiodare dalle mie aziende, tanto più in un momento di grave difficoltà come questo. Mi sentirei davvero a disagio nell’abbandonarle. Anche perché il difficile verrà adesso: ripeto, sarà un 2023 durissimo, e i costi energetici avranno un impatto fortissimo su famiglie e imprese. Ma si rende conto di cosa vuol dire una bolletta da 600 euro per una famiglia che vive con un solo stipendio? La gente avrà problemi seri, e penso che chi ha la colpa di questa situazione ne dovrà rispondere”.
Commenti all'articolo
frank1
23 Luglio 2022 - 11:44
Draghi andrebbe benissimo...se non fosse al servizio della ue;a quando un premier antieuropeista? sarebbe la soluzione a tutti i mali creati dalla ue..dalla distruzione dell'agricoltura in italia,e ora quella messa in atto sul settore automotive.con l'avvento della transizione ecologica messa in atto dalla ue,saranno ben dai 75 ai 80mila gli esuberi in italia di addetti all'auto!! grazie ue...
frank1
23 Luglio 2022 - 11:44
Draghi andrebbe benissimo...se non fosse al servizio della ue;a quando un premier antieuropeista? sarebbe la soluzione a tutti i mali creati dalla ue..dalla distruzione dell'agricoltura in italia,e ora quella messa in atto sul settore automotive.con l'avvento della transizione ecologica messa in atto dalla ue,saranno ben dai 75 ai 80mila gli esuberi in italia di addetti all'auto!! grazie ue...
frank1
23 Luglio 2022 - 11:44
Draghi andrebbe benissimo...se non fosse al servizio della ue;a quando un premier antieuropeista? sarebbe la soluzione a tutti i mali creati dalla ue..dalla distruzione dell'agricoltura in italia,e ora quella messa in atto sul settore automotive.con l'avvento della transizione ecologica messa in atto dalla ue,saranno ben dai 75 ai 80mila gli esuberi in italia di addetti all'auto!! grazie ue...
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