VOCE
ESTATE TURBOLENTA
24.07.2022 - 08:00
Stop agli scioperi del trasporto aereo, ma solo in Italia, da mercoledì 27 luglio al 5 settembre, grazie alla tregua estiva prevista dalla regolamentazione di settore.
I disagi però, almeno per chi viaggia negli altri paesi, potrebbero essere ancora molti e rischiano di mettere in crisi un settore che finalmente, dopo due anni di pandemia, aveva visto una splendida ripartenza.
“I problemi nascono dal periodo Covid - spiega Leonardo Romanato, titolare di GiraMondo - la Iata, International Air Transport Association, sancisce alcune regole per le compagnie aeree, che devono garantire un numero di miglia minimo ai loro piloti e l’utilizzo delle piste. Le compagnie acquistano gli slot delle piste in precisi di orari di utilizzo e questo viene fatto per evitare concorrenza sleale. Queste regole sono rimaste anche durante lo stop del periodo Covid, gli aerei volavano vuoti per garantire il numero di miglia e gli slot nelle piste”.
I costi, però, di questi voli vuoti sono ricaduti completamente sulle compagnie aeree che, senza introiti, sono state costrette a licenziare il personale in eccesso. “Con la ripresa del turismo le compagnie si sono trovate con metà manutentori, meno hostess, meno piloti ed il personale degli aeroporti dimezzato - prosegue Romanato - i piloti non erano in grado di fare così tanti straordinari e, nel momento in cui si sono rifiutati di fare extra le compagnie hanno dovuto cancellare i voli. Stessa cosa per il personale dei i bagagli e le hostess”.
Il suolo italiano al momento è salvo grazie ad un piccolo strumento che non esiste all’estero, la cassa integrazione. “Le compagnie aeree italiane hanno messo il personale in cassa integrazione e, una volta ripartito il turismo, lo hanno richiamato - spiega - questo strumento però all’estero non esiste ed ecco perché le compagnie hanno potuto solamente licenziare il personale vedendo poi i disagi comparsi in questi giorni”.
Nonostante le evidenti difficoltà chi viaggia appoggiandosi a professionisti, in ogni caso, non dovrebbe corre il rischio di non riuscire a partire. “Per i turisti che si trovano davanti a scioperi o cancellazioni in effetti i disagi non sono stati indifferenti - conferma Vittorio Stocco, promotore per Orizzonti tour operator - per quanto riguarda gli scioperi sono eventi di forza maggiore, il cliente può scoprire anche appena arrivato in aeroporto di non avere più il volo e in quel caso la compagnia può solo proporre un’alternativa. Per le cancellazioni, per motivi non dipendenti dallo sciopero, il cliente che si appoggia all’agenzia o al tour operatori è sempre tutelato. E’ compito delle agenzie e tour operator trovare una protezione adeguata senza far spendere di più, con voli diretti alternativi o con altri voli che possono prevedere scali”.
Se il territorio italiano per il momento è protetto questa regola non vale per l’estero e molti turisti sono preoccupati all’idea di partire ed incontrare possibili problemi. “I clienti in effetti sono dubbiosi e preoccupati, lo si comprende - conferma Stocco - speriamo che questi problemi rientrino prima possibile. Il turismo stava ripartendo in maniera molto positiva e con spunti interessanti. La frenata causata dagli scioperi non ci voleva proprio”.
La speranza delle agenzie era di ripartire con più tranquillità. “Il turismo è ripartito molto bene, peccato per questi disagi dovuti ai voli cancellati - afferma Nicola Guarnieri, di Fulvia Tour - non è tanto la questione degli scioperi ad impattare, quanto i problemi dovuti al periodo Covid, uniti a regole sempre più restrittive sugli orari di lavoro per i piloti, che stanno creando difficoltà alle compagnie. In ogni caso chi viaggia con agenzie di viaggio ha sempre garantita una soluzione. L’invito a chi viaggia, almeno in questo periodo così critico, è di appoggiarsi a professionisti che possono trovare diverse soluzioni”.
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