VOCE
CARO VITA
25.07.2022 - 07:24
Togliere del tutto l'Iva sui generi alimentari primari, dimezzarla su altri. Questa una delle due ipotesi al vaglio del governo per combattere l'inflazione. L'altra è quella di reiterare, anche per il prossimo mese, il bonus dei 200 euro. Ferme restando le misure per contenere il caro bollette. E' il piano che il Governo sta attuando per aiutare le famiglie italiane in questo difficilissimo frangente. Provvedimenti che dovrebbero essere varati ufficialmente entro la prima settimana di agosto.
Ma c’è un problema di tempi. Il decreto dovrà essere convertito entro 60 giorni. E quindi quando le camere saranno già sciolte. Ci sarà pochissimo spazio per modifiche e correttivi. Per questo Mario Draghi per muoversi vuole l’unanimità, o quasi. E di certo tutti i voti della sua ex maggioranza. Sia in consiglio dei ministri che in parlamento.
Il bonus 200 euro del Ddl Aiuti finirà nelle buste paga di 30 milioni di italiani questo mese e costerà 6,8 miliardi. Reiterarlo ad agosto avrebbe lo stesso costo e, vista la dotazione del Decreto Aiuti Bis, per questo il bonus è alternativo al taglio dell’Iva.
Che invece costa circa 4 miliardi di euro e, spiega oggi il Messaggero, prevede l’azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto per questi prodotti: pane e pasta; farina e patate; latte e olio d’oliva. Il piano prevede inoltre di portare dal 10% al 5% l’Iva su questi prodotti: carne bovina, di vitello e di pollo; salumi (da banco e confezionati) e pesce fresco; uova, cioccolato e gelati.
L’idea del governo è stata quella di concentrarsi su un carrello della spesa ideale, che includa beni effettivamente di prima necessità. Il costo di partenza di 6,5 miliardi potrebbe quindi scendere fino a 4. Nella lista entrerebbero gli alimentari più importanti e si discute sulla durata del taglio. Azzerare l’Iva sul pane fresco, per esempio, costa 253 milioni di euro per un anno.
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