Cerca

ROVIGO

Addio Lorena: la città in lacrime

Commerciante, arbitra e appassionatissima calciatrice: la conoscevano tutti

Una donna straordinaria, solare, appassionata e sempre pronta ad aiutare e supportare gli altri. È questo il ricordo di Lorena Mezzena, la giovane commerciante e arbitro della Uisp mancata in questi giorni, all’età di 49 anni, dopo una lunga lotta contro un terribile male.

Tante le persone presenti al suo funerale per darle l’ultimo saluto, avvenuto nella chiesa di Mardimago. Tra i presenti anche i "suoi" ragazzi e ragazze, che con lei negli anni erano, sportivamente, cresciuti. “Lorena aveva cresciuto giovani di tutte le età, dai 16 anni in su - racconta l’amico Giancarlo Andriotto - nel tempo aveva formato alcune squadre di calcio a cinque che avevano ottenuto ottimi risultati, anche fuori dal paese”.

Di origini mantovane, Lorena aveva vissuto per molto tempo nel comune di Goito, dove la famiglia gestiva un bar tabaccheria. “Io l’ho conosciuta più tardi - prosegue - nel 2013 circa. Passavo sempre in negozio a salutarla quando potevo. Lorena era una milanista sfegatato, io sono juventino. Tra di noi non mancavano mai le battutine calcistiche, ma tutto sempre fatte con affetto tanto che molto spesso ci regalavamo oggetti delle nostre squadre del cuore”.

Una persona sempre disponibile e sempre sorridente. “Non ricordo di averla mai vista arrabbiata - conferma -, anche nelle peggiori situazioni, anche quando la gente era sgarbata con lei, non mancava mai di rispondere con un sorriso. Era una donna dotata di una sensibilità fortissima, se qualcuno le raccontava qualche episodio triste o che semplicemente lo faceva soffrire lei stessa soffriva molto. Era una ragazza semplice che non parlava mai male di nessuno. Era impossibile non volerle bene”.

Fortissimo il legame con il marito Rossano, con cui condivideva ogni momento, anche sportivo. “Non si separavano mai, forse soltanto per lavoro - prosegue -. Nel 2013 aveva partecipato ad un corso per arbitri proprio con lui. Ero tra i formatori e ricordo che entrambi avevano ottenuto un ottimo risultato ed erano stati molto felici”.

A strappare il suo bellissimo sorriso una malattia tanto letale quanto veloce. “Sono stato anche infermiere - spiega - ad aprile Lorena mi aveva chiesto un consiglio perché presentava dei disturbi gastrici. Una volta fatto gli esami si è scoperta la malattia. Sembrava che ci fosse qualche possibilità di fare un intervento, ma in pochi mesi è andato tutto in metastasi e non c'è stato più nulla da fare”.

Ad accompagnarla nell’ultimo viaggio una maglia bianca, con il numero 73, il suo numero. “Il suo amore per il calcio era indescrivibile - aggiunge l’amico -, lo confermano le tante testimonianze delle sue ragazze, che durante la cerimonia hanno ripercorso la loro storia insieme a lei. Una storia fatta di grande affetto, mantenuto anche al termine del percorso sportivo di queste giovani donne, che ancora erano in contatto con Lorena, nonostante la scelte di vita le avessero portare a cambiare stile di vita”. Dopo la cerimonia Lorena verrà portata al suo paese natale, ed esposta per qualche giorno per permettere ad amici e parenti di darle l'ultimo saluto.

“In seguito verrà sepolta lì, vicino al suo amato padre, venuto a mancare diversi anni fa”, spiega. La sua scomparsa lascia un vuoto in tutti quelli che l'hanno conosciuta e che di lei portano ancora un ricordo meraviglioso. “Perderla in così poco tempo è un dolore indescrivibile, non mi sembra ancora vero. Ci mancherà tantissimo, ci mancheranno i suo sorrisi, la sua gentilezza e la sua sensibilità” - conclude. 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400