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LA GRANDE SICCITA'

"Da un mese impossibile irrigare, campi bruciati"

L'allarme arriva dal Bassopolesine, la zona più colpita

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L’allarme siccità prosegue in tutto il Polesine, con disagi sempre più pesanti per il settore agricolo, ma anche per i comuni cittadini. Le zone più colpite rimangono quelle del Basso Polesine, dove Acquevenete aveva avviato un piano di emergenza per scongiurare blocchi di potabilità dell’acqua. Nonostante il servizio non sia stato mai interrotto, i sindaci del territorio si dicono preoccupati che questa situazione possa peggiorare.

“La preoccupazione maggiore rimane legata all’irrigazione agricola - spiega Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle - Da oltre un mese non riusciamo ad irrigare i campi e stiamo perdendo gran parte dei raccolti. Ci troviamo di fronte ad uno spettacolo desolante, interi campi di soia bruciati e fossi vuoti”. E il problema si estende anche al settore ittico, con morie di vongole e cozze. “È l’anno dei numeri da record - prosegue -. Con un cuneo salino che ha raggiunto livelli mai visti prima".

Fortunatamente per l’acqua potabile, tra Corbola e l’apporto del Savec si è riusciti a  mantenere il servizio per  tutte le utenze, con qualche piccolo disagio, ma ci si è riusciti. La paura ovviamente è lo spettro di dover ricorrere alle autobotti, un rischio che se dovesse accadere colpirebbe circa 5 mila cittadini. Il lavoro fatto sta dando riscontri positivi, ora bisogna cercare di pensare più avanti, trovando soluzioni per metterci in sicurezza anche in futuro. Questa zona negli anni ha visto una forte crescita turistica, con un villaggio che ospita migliaia di persone in estate e spiagge che la domenica sono affollatissime. Non avere acqua potabile significa vanificare tutto il lavoro fatto per portare il turismo anche in Polesine”.

Preoccupazione anche per l’Altopolesine che, al momento, non segnala criticità ma in caso di problemi dovrebbe ricorrere all’uso di autobotti, per mancanza di fonti alternative di rifornimento idrico. “La situazione è molto critica anche se, fortunatamente, ad oggi non sono emerse problematiche di alcun tipo - conferma Sondra Coizzi, sindaco di Occhiobello - Il nostro comune attinge da falde locali e Hera Spa serve una piccola parte di Santa Maria Maddalena già in regime normalità. Nel lungo periodo, però, ci potrebbe essere il rischio di falde non irrorate a sufficienza".

"Qualora dovesse verificarsi questo problema si farà il possibile per agevolare la cittadinanza ed evitare ogni disagio. Siamo a disposizione dell’autorità di bacino per agevolare le operazioni che saranno richieste”. La speranza rimane la pioggia, a livello locale e a monte, per dare sollievo ai terreni e alle falde. “Il mondo sta cambiando e dobbiamo essere sempre pronti perché questi problemi potrebbero diventare la normalità - prosegue - Le politiche e le scelte amministrative devono avere una visione più ampia verso il futuro, dobbiamo ragionare su una programmazione efficace, che sappia convivere con un meteo ostile e criticità che ci potrebbero attanagliare ancora".

"A preoccuparci non è tanto il servizio idrico ai cittadini ma tutti quelli aspetti che stanno mettendo in ginocchio il settore dell’agricoltura. Un fenomeno molto grave che potrebbe tramutarsi in difficoltà di approvvigionamento del cibo, perchè proprio dalle coltivazioni dipende tutto ciò che arriva sulle nostre tavole”. Un momento difficile, quindi, che porta con sè la volontà di fare tesoro dell’esperienza e guardare al futuro con più lungimiranza.

“Porto Viro al momento non presenta situazione di allarme - conferma il sindaco Valeria Mantovan - ma stiamo vivendo una situazione di scarsità idrica importante. Un fenomeno che ha avuto precedenti nella storia del nostro territorio, motivo per cui dobbiamo essere pronti ad affrontare e a pensare a delle opere di ingegneria idraulica che possano sopperire all’emergenza. In uno scenario che potrebbe ripetersi nel futuro è fondamentale riuscire ad arrivare pronti ed essere in grado di prevenire le criticità che stiamo vivendo oggi”.

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