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ROVIGO

“Ora basta, togliete il ponteggio”

Lavori fermi da tempo in piazza Duomo: “Telo logoro, garantire il decoro"

“Ora basta, togliete il ponteggio”

Lavori fermi da tempo: “Il telo è logoro, bisogna garantire il decoro dell’area monumentale”

Stop al degrado in piazza Duomo. Primo passo: rimuovere il ponteggio che, da anni, fa brutta mostra di sé davanti a uno dei palazzi che si affaccia sulla piazza. L’ordine, perentorio, arriva dalla Soprintendenza alle belle arti di Verona: la lettera dell’ufficio ministeriale è arrivata nei giorni scorsi a palazzo Nodari e invita, fermamente, il sindaco ad “attivarsi affinché lo smontaggio del ponteggio avvenga in tempi celeri”.

In alternativa, ci si “attivi affinché venga sostituito il telo di protezione lacerato, con un nuovo telo serigrafato che riproduca l’immagine o il disegno dell’immobile su fondo neutro”. Insomma, così com’è quell’obbrobrio lì non può più stare. L’interessamento della Soprintendenza arriva dopo che gli uffici dell’ente di Verona hanno ricevuto una segnalazione sullo stato di degrado in cui versa la piazza della principale chiesa cittadina, con particolare riguardo proprio alla “permanenza del ponteggio di cantiere, in assenza di lavori”.

Quel ponteggio - scrivono dalla Soprintendenza - risulta “allestito da diverso tempo, in assenza di lavori in corso” proprio in una piazza “sottoposta alle disposizioni di tutela” fin dal 2011. Ma “la permanenza di tale ponteggio, peraltro caratterizzato da un telo di protezione consunto e lacerato - secondo l’ente ministeriale di tutela dei beni architettonici - arreca nocumento al contesto monumentale compromettendone il decoro”. E pertanto “s’invita l’amministrazione comunale, nell’ambito dell’azione di vigilanza sull’attività urbanistico edilizia, nonché in osservanza del regolamento edilizio comunale che disciplina il ‘pubblico decoro, manutenzione, sicurezza delle costruzioni e dei luoghi’ di porre in atto le più opportune misure utili a garantire il decoro della piazza e delle chiesa cattedrale di Santo Stefano, anch’essa sottoposta a tutela” (dal 2015) e “le cui facciate sono state oggetto di un recentissimo intervento di restauro”.

“In particolare - segnala la Soprintendenza - se non vi siano accertate attività edilizie in corso e particolari esigenze statiche-strutturali e di sicurezza che rendano necessaria la permanenza del ponteggio in argomento, questo ufficio invita l’amministrazione ad attivarsi affinché lo smontaggio del medesimo ponteggio avvenga in tempi celeri, viceversa si attivi affinché venga sostituito il telo di protezione lacerato, con un nuovo telo serigrafato che riproduca l’immagine o il disegno dell’immobile su fondo neutro”. La Soprintendenza conclude chiedendo di ricevere, a stretto giro, “rassicurazioni in merito”.

Non è la prima volta che il cantiere infinito del palazzo finisce al centro della polemica. Soltanto quattro anni fa, dopo un forte temporale, era emerso che il palazzo stesso - chissà da quanto tempo - risultava scoperchiato. All’epoca, il titolare dello stabile, rassicurava: “Purtroppo la ditta che doveva effettuare il restauro ha avuto dei problemi, e le condizioni del mercato immobiliare sono quelle che sono. Fra non molto tempo però ripartiranno i lavori”. Quattro anni dopo siamo punto e a capo. Ma ora quel ponteggio deve sparire.

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