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LA TRAGEDIA

Muore a due anni. Forse ha mangiato droga, a casa

Tremendo colpo di scena nell'inchiesta sulla morte del piccolo

Muore a due anni. Forse ha mangiato droga, a casa

Un clamoroso - e tremendo - colpo di scena, nell'inchiesta aperta sul bimbo di due anni morto a Longarone, Belluno, secondo le prime informazioni dopo avere mangiato qualcosa raccolto da terra, al parco dove era andato col padre.

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A quanto emerge dalle indagini, infatti, il decesso, avvenuto nonostante tutti gli sforzi del personale medico, potrebbe essere avvenuto a seguito dell'ingestione di sostanze stupefacenti, avvenuta a casa. Sono queste le prime risultanze dell’autopsia eseguita ieri dal medico legale incaricato dalla magistratura Antonello Cirnelli, all’obitorio del San Martino di Belluno. Lo riferisce il quotidiano Il Mattino di Padova.

Sono stati prelevati anche i campioni necessari all’esame tossicologico che la Procura della Repubblica ha commissionato a un laboratorio di fiducia. All’esame autoptico ha assistito il medico trevigiano Michele Cottin, come consulente nominato da Diego Feltrin, che è il padre del piccolo. È lui l’unico iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Gli viene contestata l’omessa vigilanza.  

Il dottor Cirnelli ha ricevuto dai carabinieri reperti sequestrati in una perquisizione nell’abitazione. Dovessero coincidere con quello ritrovato nello stomaco del bimbo ci sarebbe la certezza che Nicolò ha mangiato quella sostanza tossica, che l’ha portato alla morte. Arresto cardiaco per intossicazione. 

Il decesso è stato constatato alle 16, due ore dopo l’arrivo nel reparto di emergenza. Nicolò accusava gravi difficoltà respiratorie e stava davvero molto male. È arrivato in codice rosso e tutti i tentativi di salvargli la vita purtroppo non sono riusciti.

I carabinieri sono andati, nell’immediatezza dei fatti, ad acquisire le cartella clinica, sulla quale c’è scritto come hanno agito i sanitari. Non risulta alcun indagato tra coloro che si sono occupati del paziente.

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