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SANITA'
05.08.2022 - 21:00
Salgono a nove i polesani colpiti dal West Nile, di cui cinque affetti dalla forma neuro-invasiva della malattia. A questi casi se ne sommano due a Cavarzere e uno nella zona di Anguillara, proprio a due passi dal Polesine. Sono 70, in tutto, i casi accertati di West Nile nell’uomo nel Veneto, di cui 42 neuro-invasivi: sei i decessi registrati, tutti uomini, con età media superiore agli 80 anni.
A rivelarlo è il quarto bollettino regionale di sorveglianza sulle arbovirosi, diffuso dalla Regione nella giornata di ieri. A livello polesano, sono quattro i casi di febbre del Nilo e cinque, come detto, quelli di contagio neuro-invasivo. Dei primi, tre si collocano all’interno del triangolo formato da Rovigo città, Boara e Ceregnano, mentre un quarto caso si è registrato ad Ariano nel Polesine.
Per quanto riguarda i cinque casi più gravi, tre sono nella zona della Sinistra Po e dell’Alto Polesine: uno a Occhiobello, uno a Calto e uno nella zona di Castelguglielmo; altri due si sono registrati tra Adria e Loreo. Altri due casi, uno neuro-invasivo e uno no, vengono segnalati a Cavarzere, mentre un ulteriore contagio, nella sua forma più acuta, è stato registrato nella zona di Anguillara, appena di là dall’Adige rispetto al Polesine.
La provincia più colpita è quella di Padova, con 40 casi di cui 29 nella forma più grave. Tanto in Polesine quanto a Treviso segnalati nove casi (in entrambe le province con 5 casi neuro-invasivi), seguono Venezia con sette (due neuro-invasivi), Vicenza con tre, tutti di febbre del Nilo, e Verona con due (un neuro-invasivo). Nessun caso nel Bellunese.
"Nelle ultime settimane si sono verificati diversi casi accertati di infezione da West Nile Virus trovato nelle zanzare di molti Comuni del Veneto - spiega la nora stampa della Regione del Veneto - La combinazione di casi umani e della presenza di virus nelle zanzare indica che quest’anno il virus sta circolando molto sul territorio regionale".
Per cercare di contrastare il proliferare delle zanzare, il sindaco del Comune di Rovigo, proprio nella giornata di venerdì 5 agosto, ha emesso una ordinanza che impone una serie di obblighi di manutenzione delle aree verdi.
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La situazione ambientale e climatica dell’estate 2022 sta, infatti, determinando un contesto molto favorevole alla circolazione di questo virus. La mancanza di piogge che causa il rallentamento dello scorrere dell’acqua di fiumi e canali produce la formazione di ristagni che sono l’ambiente ideale per le zanzare; le stesse zanzare, che trovando meno acqua nelle zone poco abitate, si avvicinano alle abitazioni dove trovano con più facilità ristagni dove riprodursi; il clima e le temperature primaverili hanno consentito, infine, alle zanzare di iniziare molto presto in primavera a riprodursi.
"Questi sono i principali fattori che hanno visto crescere il numero di casi di infezione confermati di West Nile - prosegue la comunicazione della Regione - Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro straordinario del Tavolo intersettoriale regionale, in cui sono state condivise le ulteriori misure che verranno attivate dai Comuni e dalle Ulss per contrastare sul territorio regionale la diffusione del virus".
"Oltre ai piani di disinfestazione e al rafforzamento degli interventi di manutenzione delle aree verdi, è indispensabile un’attività di informazione capillare rivolta anche ai cittadini per sensibilizzare sul tema e diffondere i comportamenti da attuare per proteggersi e per evitare la proliferazione delle zanzare. Sicuramente la meticolosità dei monitoraggi ci permetterà di avere sempre la situazione aggiornata e sotto controllo”.
La Regione del Veneto, infatti, da molti anni è dotata di un Piano Regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare che prevede la collaborazione dei Comuni, delle Prefetture, dei Consorzi di Bonifica, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e delle Aziende ULSS.
"La sorveglianza si basa sul monitoraggio delle infezioni nell’uomo e negli animali (equini ed uccelli) e nella ricerca di questo virus nelle zanzare che vengono catturate con apposite trappole distribuite sul territorio regionale. Ogni anno i Comuni, in collaborazione con le Ulss, attuano specifici programmi di lotta alle zanzare soprattutto con interventi di rimozione delle larve e di manutenzione delle aree a maggior rischio di proliferazione di zanzare. Viene monitorata dalle Aziende Ulss l’adesione dei Comuni ai Piani di disinfestazione e i Comuni che non attuano le misure previste vengono segnalati ai Prefetti dell’area di competenza."
Di seguito, poi, la Regione fornisce alcuni consigli, indicando comportamenti utili per evitare la proliferazione delle zanzare:
● non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni dove possa raccogliersi l’acqua piovana come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi copertoni, e altri;
● svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli;
● coprire ermeticamente (anche attraverso reti a maglie strette) i contenitori d’acqua inamovibili (bidoni, cisterne);
● effettuare una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie, fossi, con idonei prodotti e con ripetizioni dei trattamenti.
E altri consigli per evitare, per quanto possibile, le punture di zanzare per evitare di contrarre il virus:
· all’aperto indossare indumenti di colore chiaro, leggeri, il più possibile coprenti (maniche lunghe e pantaloni lunghi);
· utilizzare repellenti da applicare direttamente sulla palle, ripetendo il trattamento con frequenza adeguata, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. I prodotti repellenti non devono essere applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa, mentre possono essere invece utilizzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo;
· applicare a porte e finestre di zanzariere a maglie strette, oltre all’utilizzo di dispositivi elettro emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
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