VOCE
MIRACOLO A PORTO TOLLE
09.08.2022 - 06:00
“La nostra missione è mettere al sicuro le persone. La temperatura dell’acqua ha aiutato il giovane”
Affrontare il mare solo se si è preparati valutando le condizioni meteo e le proprie capacità. Sono i consigli di Giuliano Gentilini, capitano di Corvetta delle capitanerie di porto e capo servizio operativo presso la capitaneria di porto di Chioggia, protagonista del recente salvataggio di Mattia Veronese, il 29enne disperso in mare nella notte di sabato, e miracolosamente ritrovato sano e salvo dopo 9 ore.
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Capitano Gentilini, a che ora siete stati allertati per il soccorso?
“Intorno all’1.20 di notte, dalla polizia. Come guardia costiera abbiamo il compito di svolgere il coordinamento delle ricerche di soccorso in mare. In situazioni del genere avviamo tutta la catena di allarme per i soccorsi.”
In che condizioni era il mare quella notte?
“Era mosso, con vento abbastanza forte da nord-est. Condizioni che ci hanno fornito indicazioni di massima sul dove svolgere le ricerche. La capitaneria di porto di Chioggia è l’unità costiera di guardia dedicata a fare le ricerche in mare in quella zona. Per questo particolare evento sono stati coinvolti anche i mezzi aerei dell’aeronautica militare di Cervia e dei vigili del fuoco di Venezia, che hanno dato un supporto fondamentale in relazione alla morfologia del territorio costiero. Il coordinamento delle operazioni è stato svolto dal superiore comando di Venezia, il Maritime Rescue sub center, dalla sua sala operativa.”
Questa zona è considerata molto particolare, perché?
“Nell’Adriatico, nel normale tratto di litorale, le correnti hanno un andamento regolare e ci fanno capire dove dividere i soccorsi ed effettuare le ricerche di un corpo disperso. In questo caso c’è una forte influenza di tutti gli affluenti che caratterizzano il nostro territorio, con un canale di accesso alla Sacca di Scardovari dove vi sono correnti diverse da quelle a cui siamo abituati. Per effetto di questi affluenti ci sono turbolenze importanti che rendono difficile valutare come un corpo in acqua si sposti. Il corpo della Capitaneria di porto opera normalmente con uno strumento fondamentale, il ‘Manuale Iamsar’, Il manuale internazionale di ricerca e soccorso aero marittimo, che fornisce indicazioni matematiche ed analitiche su come cercare oggetti dispersi in mare. L’applicazione di questo strumento qui diventa complicata, per mancanza di regolarità d’interpretazione dei dati di input per dirigere nelle zone di ricerca dove il corpo si potrebbe essere spostato.”
Dopo così tante ore in mare, avevate perso la speranza di trovare questo giovane?
“Non possiamo permetterci di perdere la speranza. Siamo abituati a queste attività e fino all’ultimo è nostro dovere sperare. La principale missione è trovare persone in vita e metterle al sicuro, anche se più passano le ore più le probabilità diminuiscono. Ma finché non siamo in grado di trovare la persona dispersa non fermiamo le ricerche. Ricerche che possono durare anche per giorni.”
Che cosa può aver aiutato il giovane a resistere così tante ore?
“Il periodo è favorevole per via della temperatura dell’acqua che in questa stagione ha superato ogni valore precedente. Un corpo immerso in un’acqua con temperatura di 20 gradi ha buona possibilità di resistere per ore, anche qualche giorno se la persona è in buona forza fisica e ha buone capacità natatorie. Il ragazzo nonostante il tuffo non ha avuto danni e ha mantenuto la lucidità per restare a galla. Anche l’aspetto morfologico delle acque lagunari ha aiutato. La sacca di Scardovari presenta le classiche barene che consentono un appoggio".
Quali sono i pericoli del mare, quali sono i vostri consigli per evitare tragedie?
“Il mare è un ambiente che non va sottovalutato. Sicuramente evitare di frequentarlo in orari notturni e soprattutto in condizioni meteo non favorevoli. Bisogna andare preparati e valutare bene, verificando che le condizioni meteorologiche, di mare e di onda siano adeguate. Raccomando ai ragazzi di evitare queste cose, soprattutto da soli. La presenza di persone permette di allertare immediatamente i soccorsi, anche di giorno”.
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